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I tifosi azzurri in Germania: “Napoli, regalaci un’altra serata da leggenda”

«Pocho, regalaci la soddisfazione più grande: segna un gol a Neuer» , «Matador imita Careca, fai anche tu una doppietta al Bayern» , «Mister, sei un grande, siamo tutti con te» . L’accoglienza dei tifosi napoletani all’arrivo della squadra a Monaco è indescrivibile. Non per quantità, bensì per partecipazione. L’aeroporto «Strauss» si trasforma in una colorata curva azzurra. Saranno un centinaio sul marciapiede antistante l’aerostazione. Tutti emigrati in Germania. Alcuni arrivati anche centri distanti da Monaco: Norimberga, Geistofen, Augusta. «Voi non sapete cosa rappresenta per noi questa partita» , «Forza, aiutateci a gonfiare il petto davanti ai tedeschi» , «Saremo in diecimila a sostenervi domani sera». Urlano, vorrebbero far sentire la loro partecipazione ai giocatori. A quell’ora, poco dopo mezzogiorno, non c’è tanta gente davanti all’aeroporto. E si sente parlare solo in napoletano. La Polizia osserva divertita. Rispetto a ventidue anni fa, i tifosi napoletani sono più moderati nelle loro manifestazioni di gioia. Allora dovette intervenire energicamente per allontanare la folla da Maradona. 

FOTO E AUTOGRAFI – La scena prosegue per circa venti minuti. A Mazzarri piace tutto quel calore spontaneo, genuino, molto sentito. L’allenatore saluta con un sorriso efa un cenno con il capo, come a dire: “tranquilli, i ragazzi ce la metteremo tutta domani”. Anche Lavezzi, che la sera prima aveva trascorso la vigilia mangiando una pizza con la compagna Janina Screpante, avvolto in un copricapo che fa anche da sciarpa, abbozza un sorriso. «Pocho, falli impazzire questi tedeschi». Cavani, invece, alza il pollice della mano destra mentre Hamsik saluta, seppure timidamente. Alcuni tifosi si avvicinano con discrezione ai giocatori che sfilano per accomodarsi sul pullman che li porta all’albergo in centro, poco distante a Marienplatz. Chiedono di posare per una foto-ricordo. E per la verità, si concedono in tanti. Quello più disponibile e divertito è Zuniga. Sorride in continuazione. Ascolta quella gente urlare a più non posso «Napoli, Napoli» , cantare «‘o surdato ‘nnamurato» e intuisce che per i fan partenopei che risiedono in Germania quella con il Bayern non è una gara come le altre. Nasconde qualcosa di più profondo. «Erano anni che aspettavamo questo momento. Vedrete anche qualche bandiera tricolore sugli spalti» , dicono. Qualcuno non riconosce Fernandez ma un attimo dopo lo chiama e lo incoraggia: «E’ la tua grande occasione». 

FUORI DALL’ALBERGO – Ma arrivati in albergo i giocatori trovano altri tifosi ad attenderli: quattro giovani arrivati da Cetara, altri giunti in auto dall’Italia, alcuni residenti a Monaco. In un attimo si è sparsa la voce dove era alloggiato il Napoli e fuori dell’albergo altre manifestazioni di affetto. «Ma quanti ne sono?» , chiedeva Pandev. Neanche quando venne a giocare qui con l’Inter lo scorso anno ne vide tanti. Napoletani, ovunque. Una comitiva da Sorrento, capitanata dal consigliere comunale Antonino Maresca. Un altra comitiva arriverà oggi da Tarvisio guidata da Pino Manna. Ieri di bavaresi in giro ce n’erano pochi. Anche a Monaco era giorno festivo ma sembrava di essere in via Chiaia.  

La Redazione  

A.S.  

Fonte: Corriere dello Sport

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