Tre uomini e una carta. I tre del tridente che oggi sfiderà l’Udinese al San Paolo, e poi il fax destinato al quarto moschettiere dell’attacco del Napoli: Hamsik-Pandev-Cavani è il trio scelto da Mazzarri per rilanciare il Napoli dopo la figuraccia di Eindhoven; mentre è l’Under 21 la Nazionale che s’è rivolta a Insigne in questo giro, spedendo la pre convocazione al centro sportivo di Castelvolturno. Prevedibile, del resto, considerando quanto importante siano gli impegni degli azzurrini: in gioco c’è l’Europeo.
LA SCELTA– E allora, le storie degli uomini di punta. Dei campioni conclamati e del talento più fulgido del momento. S’incrociano e poi si separano, per una settimana, per la sosta e gli impegni delle rispettive nazionali, ma nel frattempo oggi saranno tutti concentrati su un solo obiettivo: vincere con l’Udinese, cancellare la sconfitta con il Psv e consolidare il primato in classifica. La storia è già nota, comunque. La storia delle scelte, s’intende: dentro Hamsik alle spalle di Pandev e Cavani. Con Lorenzo in panchina, pronto a entrare.
SFIDA AL TRONO– Servono tutti i migliori e al meglio della condizione psicofisica, per la partita con l’Udinese. Una squadra felice e contenta come poche altre volte dopo l’impresa in un tempio chiamato Anfield. Solita macchina piacevole da guardare e guidare, quella di Guidolin e Di Natale. Un Totò che in questa occasione ci sarà e che, dall’inizio o magari in corso d’opera, è comunque uno degli avversari classici del Matador nella corsa al trono del capocannoniere del campionato. E senza Ibra, quest’anno, è molto accreditata l’ipotesi che la sfida finale possa vederli coinvolti più direttamente del solito. Il primo atto, comunque, andrà in scena oggi al San Paolo.
IL RE– Non solo Cavani, però. Ovviamente. Anzi, l’uomo più atteso è probabilmente Pandev: Goran il macedone è reduce da un periodo un po’ meno brillante e scintillante di genio e giocate, e dunque la voglia sarà a diecimila più che a mille. Finora, l’unico gol realizzato in campionato risale alla partita con il Parma del 16 settembre. Poi, stop. Lui, leader incoronato da Mazzarri e fuoriclasse con marchio doc, ha le armi per sparigliare. Per incidere e decidere come pochi: è questo che s’aspetta il gruppo, ed è altrettanto che si aspetta il popolo azzurro da lui. Re Goran.
LA CONSACRAZIONE– La continuità è invece il punto forte della stagione di Hamsik: strepitoso a dire poco, finora. Il vero uomo in più della squadra: faro e martello, illumina e colpisce. Sembra sia arrivata la stagione della consacrazione definitiva. E non è un caso se, rispetto al passato, fa male anche quando non riesce a segnare (vedi Samp). Il merito? Da dividere con Mazzarri, che gli ha confermato una posizione studiata e provata già nella stagione precedente: alle spalle delle due punte. A suggerire, coprire e sfruttare la capacità d’inserimento.
IN UNDER 21– Da Marek a Lorenzo. Insigne. Che studia alla scuola dei tre campioni e non smette di fare progressi. Oggi, dopo la partenza da titolare in Olanda, sarà in panchina in attesa di una chance. E, poi, domani partirà per il raduno dell’Under 21 a Francavilla a Mare: questa volta, Prandelli lo ha lasciato a Mangia, perché venerdì a Pescara e martedì 16 ottobre a Kalmar gli azzurrini si giocano l’accesso all’Europeo d’Israele con la Svezia nel playoff. Sfida troppo delicata. Insigne serve come il pane.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.
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