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I talenti campani fuggono, bisogna rilanciare il settore giovanile

Bisogna investire sullo scouting locale e sulle strutture. Il vivaio per far diventare un valore la napoletanità

Sabato scorso la finale degli Allievi Regionali Fascia B vinta dall’Internapoli Puteolana per 3-0 contro il Monteruscello, domenica il successo della Calcio Azzurri contro la Real Casarea per 2-0 nei Giovanissimi Fascia B. E’ finito così l’ultimo weekend di calcio anche a livello giovanile. Tra i Giovanissimi Fascia B si schierano i ragazzi classe ’99, quelli che parteciperanno al prossimo campionato Giovanissimi Nazionali, se selezionati da club professionistici. Le due squadre giunte in finale dovrebbero essere teoricamente un serbatoio del vivaio del Napoli, formazioni studiate benissimo dallo scouting locale con una scelta indirizzata verso i migliori elementi già programmata molto tempo fa. Non è assolutamente così: i giovani talenti che andranno via dalle due finaliste andranno tutti altrove. Il difensore centrale Davide Guadagno, l’esterno sinistro Gioacchino Carullo e l’attaccante Jimmy Palmariello della Casarea andranno alla Virtus Entella, a cui piace anche il centrocampista Salvatore Grieco ma c’è da battere la concorrenza di Spezia e Reggina, con i liguri in vantaggio. Nella Calcio Azzurri fa la differenza un attaccante esterno classe ‘2000 molto promettente, si chiama Visin Seid ma già è stato bloccato dall’Inter. Il Napoli è tagliato costantemente fuori dalla corsa verso le principali promesse della sua regione, così come Ciro Palmieri, attaccante classe ‘2000 della Mariano Keller, che ad Agosto sosterrà un altro provino con il Chelsea dopo quello di fine Maggio; nella stessa occasione lo scugnizzo di Capodimonte sarà visionato anche da Arsenal e Watford. Nella Campania Felix pescano tutti, Roma e Inter sono le società più attive.

i giallorossi hanno acquistato il centrocampista Orlando Paolella (’99) dall’Asd Recale 2002 e bloccato l’attaccante esterno Gianluca Capasso dell’Asd Frattese 2000, l’Inter ha preso il centrocampista Gaetano Maranzino (’99) dalla San Sebastiano Calcio Mazzeo e bloccato l’attaccante classe ‘2000 Visin Seid dalla Calcio Azzurri; il Milan ha prelevato Gianluigi Donnarumma, portiere classe ’99 del Club Napoli Castellammare e fratello di Antonio, classe ’90 che ha debuttato in Serie A con il Genoa. Per l’esterno sinistro Luigi Rizzo (’97) della Juve Stabia è sfida tra Genoa, Roma, Juventus e Chievo , la Reggina si è assicurata l’attaccante classe ’99 Francesco Napolitano dell’Atletic Cicciano, bocciato dal Napoli.

Le motivazioni della “fuga dei talenti” sono molteplici: lo scarso investimento del Napoli nello scouting locale, l’assenza di una guida autorevole che coordini bene un vivaio poco affascinante soprattutto per la carenza di strutture all’altezza di un club professionistico, il deficit di risorse destinate al settore giovanile con le altre società che possono permettersi di offrire molto di più alle scuole calcio, un fenomeno sociale in crescita per cui le famiglie sognano attraverso il figlio-calciatore di scappare da una terra devastata da tante problematiche.

Si può recuperare terreno attraverso la competenza e un lavoro intenso che può portare il Napoli ad essere la prima scelta per genitori, scuole calcio e “campioncini in erba”. C’è bisogno di rilanciare il progetto societario sul settore giovanile con investimenti importanti sulle strutture, sullo scouting locale  e un lavoro costante in rete con le scuole calcio, puntando a pescare i giovani talenti prima del compimento dei quattordici anni. Le normative che limitano i trasferimenti fuori regione degli under 14 devono essere l’”arma in più” del Napoli per non farsi sfuggire i ragazzi più promettenti; così sono arrivati in maglia azzurra i fratelli Insigne e tutti i talenti del settore giovanile azzurro che hanno messo in luce le proprie qualità anche nelle Nazionali di categoria. La napoletanità è uno dei concetti-cardine del manifesto internazionale dell’era De Laurentiis, il vivaio è il settore per eccellenza in cui farla diventare un valore.

Fonte: Ciro Troise per “Il Corriere del Pallone”

 

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