Quei seimila tifosi partenopei presenti al Meazza sono rimasti sugli spalti per circa quaranta minuti prima dell’autorizzazione delle forze dell’ordine a lasciare l’impianto. Hanno cantato per tutto il tempo. Non solo « ‘ o surdato ‘ nnamurato », anche cori all’indirizzo di Lavezzi, Hamsik, Mazzarri, De Laurentiis.
TIFO OVUNQUE – Provenivano da ogni parte d’Italia: dall’hinterland milanese, dall’Emilia e Romagna, dal Veneto ma anche dalla Campania, dalla Puglia ( Gravina azzurra), dalla Toscana. Molti di quelli residenti nel milanese s’erano portati anche le famiglie allo stadio. Tanti bambini con le magliette azzurre addosso. E a fare gli onori di casa, i soci del club Napoli «Milano azzurra ». Erano tutti felici, contenti, entusiasti. Molti con magliette fatte confezionare apposta per l’evento «scrivo Napoli, leggo amore ».
SOGNI&MUSICA – Nessuno di loro immaginava di poter raccontare un’exploit esterno che mancava da diciassette anni. E nessuno di loro immaginava di trovare il deserto nella zona di San Siro. Gli interisti, infatti, avevano lasciato l’impianto in tutta fretta e con la delusione stampata sui volti. Così quando i supporter napoletani hanno lasciato il settore ospiti e il secondo anello arancio si sono abbandonati in cortei davanti allo stadio. Sventolii di bandiere, canti e balli lungo il viale che porta verso il centro. Quando poi alcuni di loro hanno riconosciuto Tullio De Piscopo, felice anche lui per la vittoria, si sono stretti intorno al famoso percussionista improvvisando un happening fatto di danze, balli e battimani come in una megafesta popolare.
Chi doveva mettersi in viaggio per raggiungere le località di provenienza si è trattenuto volentieri fino a dopo la mezzanotte nei dintorni dello stadio. « Dobbiamo fare cinquecento chilometri ma vale la pena commentare con chi nutre la nostra stessa fede questa memorabile serata »; « E’ stata la partita della riscossa » ; « Ora dobbiamo credere nello scudetto » .
FESTA CONTINUA… – Ma la notte di quei napoletani che sarebbero rientrati in città la mattina dopo in aereo o in treno doveva proseguire in piazza Duomo ed in Galleria Vittorio Emanuele; in corso Venezia e in via Brera. Ovunque c’erano capannelli di napoletani che commentavano il tre a zero vissuto qualche ora prima al Meazza; ovunque, una sciarpa o una bandiera azzurra a fare bella mostra di sè mentre interisti e milanisti se ne sono guardati bene dal guastare quell’entusiasmo più che giustificato. E ieri mattina anche l’aeroporto di Linate si è colorato d’azzurro. Tutti i voli diretti a Napoli erano pieni di tifosi azzurri. E mai come stavolta da Milano si tornava con il sorriso e tanta allegria. « Noi sapevamo che prima o poi avremmo sfatato anche questo tabù. Ormai possiamo misurarci con chiunque e nessuno ci impedirà di lottare per lo scudetto », dicevano mentre i milanesi di fede interista o rossonera osservavano divertiti e condividevano quella certezza. « Errori arbitrali a parte, il Napoli è una realtà del campionato » , ha dovuto ammettere alla fine anche chi tifa Inter o Milan, entrambe superate dagli azzurri inesorabilmente.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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