Non fatevi ingannare dalla valenza internazionale di alcuni protagonisti. Questa è una storia tipicamente italiana, perciò fatta di possibilità, astuzie, passati loschi e, soprattutto, una fame di visibilità e denaro che connota tutta la vicenda. Sulla quale, non a caso, ha acceso i riflettori anche la Procura di Roma (con il magistrato Nello Rossi), pronta ad aprire un’inchiesta sull’andamento del titolo in borsa. UniCredit perplessa Tutto ruota attorno alla figura dello sceicco giordano Adnan Adel Aref al Qaddumi al Shtewy, proprietario del fondo Philadelphia Capital, che già un anno fa aveva contattato il d.g. Baldini per poi puntare al Torino e riaffiorare in estate. Intorno ad Adnan si sono addensate nubi, soprattutto visto i misteri che lo accompagnano e le sue frequentazioni a volte non immacolate. Due anni fa UniCredit bocciò il suo tentativo di scalata al club (in partnership con l’americano Dason) e i motivi ufficiosi sono stati ricondotti alla scarsa tracciabilità del denaro. Adesso Pallotta ha dato l’ok ad un accordo preliminare per entrare nel pacchetto di controllo della società (la LLC) già ai primi di marzo. Uni- Credit però fa filtrare perplessità: evidentemente – dicono – gli americani hanno dei criteri di verifica diversi dai nostri.
Mazzarri & Padovano In attesa di fideiussioni attese all’inizio di questa settimana, il portavoce del principe – un noto giornalista che non vuole essere nominato – ci spiega le idee del futuro co-proprietario, che all’inizio aspira alla vicepresidenza. «Ma potrebbe essere solo il primo gradino dopo il versamento di 50 milioni. Altrettanti potrebbero arrivare se la squadra si qualificasse nelle coppe europee e a quel punto non è detto che la scalata non andrà avanti, anche perché in effetti gli americani non sembrano molto interessati alle vicende sportive, a differenza dello sceicco che è un tifoso, senza contare che UniCredit non può continuare a finanziare il club come sta facendo adesso. In fondo Lotito non ha torto quando parla di una proprietà troppo lontana. I dirigenti? Baldini e Sabatini sono capaci e hanno costruito una buona squadra, ma gli allenatori non sono andati bene. Ad esempio ora c’è Mazzarri sul mercato e potrebbe avere il profilo giusto, ma occorre una nuova solidità societaria. Da questo punto di vista, sicuramente Adnan porterà nella dirigenza Michele Padovano ». Alla Roma, però, questo nome non è gradito, anche perché l’ex Juve è incappato in gravi vicissitudini giudiziarie e in problemi d’immagine, alcuni citati ne libro di Petrini: «Il calcia calciatore suicidato». In questo stallo pieno di veleni, ieri sono rimbombate anche le parole di Pippo Marra, potente membro del Cda del club. «Il progetto futuro è sconosciuto — scrive tra l’altro —. Non si comprende chi intende scendere e chi restare a bordo e in che misura si voglia investire in nuove risorse finanziarie ».
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