Poche parole alla vigilia della prima partita da allenatore in Champions. Roberto Di Matteo era al fianco di Villas-Boas il 21 febbraio al San Paolo, diede qualche consiglio allo Special Two mentre il Napoli colpiva il Chelsea con un colpo dopo dietro l’altro. L’ex laziale si è ritrovato in panchina dopo l’esonero del portoghese e dopo due vittorie, una in Fa Cup e l’altra in Premier League, si prepara per il confronto con il Napoli. Poche parole, perché nella sala conferenze di Stamford Bridge si è ascoltata soprattutto la voce di John Terry, il capitano, il simbolo del Chelsea anche in un momento di difficoltà, l’uomo per cui Fabio Capello ha sbattuto la porta e ha lasciato la panchina dell’Inghilterra.
Di Matteo si è presentato in punta di piedi, con quel suo lieve sorriso da bravo ragazzo. Nato in Svizzera da genitori abruzzesi, ha vissuto con orgoglio la lunga esperienza italiana, prima di trasferirsi al Chelsea. «Mi considero un uomo di questo club, sono al servizio della società e dei tifosi, non mi chiedo cosa succederà a fine stagione ma vorrei chiudere nel migliore dei modi questo torneo. E ovviamente la partita con il Napoli ha una grande importanza», ha detto Di Matteo. «Mi aspetto grossa prestazione e un po’ di fortuna, vorrei che la squadra riuscisse a superare questo momento e a ribaltare il risultato di Napoli. Lo so, non è facile, abbiamo una grande considerazione dei nostri avversari».
Roberto ha cominciato a giocare nel Chelsea con Zola, il fantasista che è stato allievo ed erede di Maradona. Tante volte hanno parlato di quel Napoli. E questo come appare agli occhi del tecnico considerato un traghettatore, in attesa che Abramovich scelga la prossima star a cui affidare la panchina e il compito di vincere la Champions? «Sono d’accordo con Mazzarri, il Napoli è la rivelazione della Champions. Ha raggiunto un livello molto elevato, superando un girone difficile». Domani potrà stringergli la mano, il Tas di Losanna ha congelato la seconda giornata di squalifica a Walter. «A Napoli non si avvertì l’effetto dell’assenza dell’allenatore, visto che la squadra giocò una buonissima partita e vinse. Vedremo se questo effetto si avvertirà a Stamford Bridge». Uscito Villas-Boas, il suo sostituto ha rimesso in piedi lo spogliatoio, creando una solida alleanza con i senatori, a cominciare da Terry e Drogba. «Ribaltare una stagione, andando avanti in Champions? Il Napoli è un avversario duro, anche se io ho grande fiducia nel mio gruppo. Sarà una sfida difficile, conterà l’approccio alla partita: quello non possiamo sbagliarlo».
Un altro italiano allenatore di una squadra inglese sulla strada del Napoli: al City di Mancini è andata male, Di Matteo fa gli scongiuri e confida in una serata finalmente felice per i Blues anche per mandare un segnale ad Abramovich.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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