Pochi, pochissimi incroci tra il Napoli e il calcio olandese. Strano davvero dal momento che negli anni Settanta, quando s’impose il gioco dei Tulipani in Europa, la squadra azzurra allora di Vinicio fu in Italia la più attenta all’evoluzione tecnico-tattica che arrivava dall’Olanda. Nelle competizioni Uefa, ufficialmente, il Napoli ha incontrato una sola volta una squadra olandese. Si tratta dell’Utrecht affrontato due anni fa nel girone di Europa League. Al San Paolo, quello che rappresentava l’esordio assoluto nella fase a gironi, finì 0-0. E tra i fischi. Azzurri incapaci di creare grattacapi all’attenta barriera olandese e nemmeno troppo sicuri in fase difensiva. Mugugni dagli spalti a fine gara.
In Olanda, un altro pareggio, stavolta però spettacolare: un rocambolesco 3-3. Tripletta del Matador Cavani con un tiro dal fondo che somigliava ad una magia su calcio d’angolo, una penetrazione di forza ed un rigore propiziato da Lavezzi. Nel mezzo anche tre distrazioni che regalarono agli olandesi il momentaneo 3-1. Qualche momento di tensione fuori dallo stadio con settori olandesi inibiti ai napoletani e tribuna ospiti esaurita al punto che quattrocento tifosi napoletani rimasero all’esterno. Alcuni fecero anche causa alla società olandese.
Fin qui l’ufficialità. Ma Napoli e Olanda significa anche Coppa delle Fiere e un Ajax-Napoli giocato tra la fine del 1969 e l’inizio del ’70. La Coppa delle Fiere, che poi ha lasciato il passo alla coppa Uefa, rientra tra quelle manifestazioni ideate nel dopoguerra per rilanciare l’economia europea. Partecipazione garantita alle squadre di quelle città ove si svolgeva una fiera campionaria per favorire scambi e conoscenza. Il Napoli, che anche all’epoca poteva vantare in città la Fiera della Casa alla Mostra d’Oltremare, vi ha preso parte quattro volte e nel 1969/70 incontrò l’Ajax di un giovanissimo tecnico: Rinus Michels, che nel 1974 avrebbe portato l’Olanda alla finale dei mondiali di Germania e poi alla vittoria degli Europei 1988. Erano i lancieri di Krol e Johan Cruyff che proprio quell’anno avrebbe lasciato l’Olanda destinazione Barcellona. A Napoli risolse Manservisi, preciso di testa su cross di Altafini davanti a 15.000 spettatori.
Il ritorno inizialmente si sarebbe dovuto disputare l’8 gennaio ma c’era la neve ad Amsterdam, i canali erano gelati e la gente passava disinvoltamente da una riva all’altra sulla lastra di ghiaccio. Il campo impraticabile. La partita fu rinviata di una quindicina di giorni e si disputò il 21 gennaio regolarmente. Gli azzurri di Chiappella furono travolti 4-0 ai supplementari.
Napoli e squadre olandesi sono macchie di storia che si ritrovano tra un’amichevole e l’altra. Scolpita nella memoria quella giocata il giorno di Ferragosto del 1985, quando sessantamila spettatori accorsero al San Paolo contro il Twente. Si volevano applaudire i nuovi arrivi: Giordano, Garella, Renica, Pecci, Buriani e Filardi. Si intesseva la squadra che poi avrebbe vinto lo scudetto un
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
paio di anni dopo.
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