In Italia, chi ha intuito per primo di creare una società satellite all’estero è stata l’Udinese. I Pozzo avevano già interessi commerciali in Spagna e appena si è presentata l’opportunità hanno rilevato il Granada. Da quelle parti hanno parcheggiato giovani calciatori, altri che erano in esubero a Udine, nonché creato un settore giovanile in loco. E’ di questi giorni il passaggio di Floro Flores ma prima ancora era stato dirottato il romeno Torje.
POZZO INGLESE – L’esperimento è andato così bene che Gianpaolo Pozzo ha voluto spostarsi in Inghilterra dove il calcio viene vissuto in maniera più intensa rilevando il Watford e affidandolo a Gianfranco Zola che in Gran Bretagna gode di stima e simpatia. Zola, poi, ha voluto al suo fianco Dodo Sormani che era alla Primavera del Napoli. Non si esclude che da quelle parti possano approdare giovani talenti prelevati dall’Udinese in Sud America o in Africa, extracomunitari che non troverebbero posto in Friuli.
PREZIOSI SONDO’ LA SVIZZERA – Anche il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, aveva pensato qualche anno fa di aprire una succursale all’estero. E precisamente in Svizzera. A Chiasso, infatti, approdarono dirigenti e tecnici inviati da Genoa. Vi vennero parcheggiati alcuni giovani, nonché stranieri di prospettiva. Poi, il progetto è franato perché richiedeva un dispendio di risorse enormi e il gioco non valeva la candela.
LA SCELTA DELL’INTER – Tra i grandi club, invece, l’Inter all’estero ha optato per una strada diversa. Ha provato a finanziare alcune scuole calcio in diversi Paesi del mondo. Alcune sono dislocate in Africa. Altre in Sud America tra cui quella che fa capo alla Fondazione Zanetti. In pratica il club neroazzurro finanzia tutta l’attività godendo della prelazione nel caso dovesse emergere qualche giovane con buone prospettive di sfondare. E anche in Cina, ora il club di Moratti vorrebbe ripetere un’esperienza analoga. Juve e Milan, per il momento sono in attesa anche se i rossoneri hanno allacciato rapporti di gemellaggio con club brasiliani.
RADDOPPIO IN ITALIA – Ma c’è chi sta provando a fare qualcosa di simile in Italia. Le norme federali lo vietano ma esiste sempre la scappatoia. Lotito ad esempio, tramite Mezzaroma, ha sostenuto il rilancio del calcio a Salerno fornendo alla società e alla squadra che ora si chiama «Salerno calcio» management dirigenziale e tecnico. Promozione al primo colpo e giocatori in esubero alla Lazio pronti a trasferirsi in granata. Oggi con le rose ampie diventa quasi indispensabile avere società-satelliti e con le norme sugli extracomunitari è importante disporre di un altro club dopo per poter parcheggiare quelli che non trovano posto nella squadra-pilota.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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