Edinson Cavani non segna da tre gare (due con il Napoli e una con la nazionale), ma è anche perseguitato dalla sfortuna, visto che ha centrato due traverse clamorose: una col Catania su calcio di punizione, l’altra con la Lazio con un colpo di testa che ancora grida vendetta. Ma se Cavani non segna ci pensano nuovi gol a mettere i risultati al sicuro, o addirittura a portare a casa punti: sabato scorso Paolo Cannavaro segnò il gol del 2-0 che di fatto chiuse la partita con il Catania, mentre sabato questo ci ha pensato Campagnaro (tra l’altro, con una prodezza) ha regalare il punto del pareggio agli azzurri. Sia Cannavaro che Campagnaro hanno segnato le loro prime reti in questa stagione: un segnale che il Napoli non è una vera e propria cooperativa del gol (anche Gamberini a segno ci è andato), e c’è sempre bisogno di “nuovi” gol. È lo stesso Mazzarri a farsi portavoce di questo modo di vedere, anche perché se non segna Cavani le reti arrivano dagli altri reparti. Centrocampo certo, ma ora anche la difesa. Segnali positivi, soprattutto se si pensa che corsi e ricorsi aiutano i giocatori azzurri a segnare momenti importanti. L’ultimo gol in campionato, Campagnaro lo segnò nell’ottobre del 2011, ad inizio della scorsa stagione, proprio contro l’Inter, squadra dove andrà a giocare a partire dal prossimo campionato.
NUOVI GOL CERCANSI. E che il Napoli abbia bisogno di nuovi gol è lampante: se non segna Cavani gli altri attaccanti latitano. Pandev ha messo a segno soltanto due reti in questo campionato, troppo pochi, soprattutto se si contano i minuti giocati dal macedone. Un po’ meglio Insigne, che però gioca col contagocce e ha ufficialmente perso il posto da titolare. Ovviamente il grande partner di Cavani, o meglio il suo vero partner d’attacco è proprio Marek Hamsik, che però quando non segna non può lasciare il tabellino marcatori del Napoli sguarnito.
DIPENDENZA DA CAVANI? Il “solito” problema della squadra Cavani-dipendente? Può darsi, anche se Mazzarri cerca di sviare dal problema: «Non mi interessa chi segna, l’importante è che la squadra faccia gol». Ed anzi, l’allenatore partenopeo è quasi contento quando i gol non li fa il Matador: la dimostrazione che il suo Napoli è un costrutto e di certo non una formazione che deve tutto al proprio bomber.
CAMPAGNARO FINCHÉ C’È. Eppure Mazzarri ammette che la squadra gioca tutta per la sua punta di diamante. Ma se qualcosina arriva anche dalla difesa tanto meglio: il rispolvero di Grava e l’inserimento di Rolando possono dare forze fresche, soprattutto se si pensa che i vari Cannavaro, Campagnaro, Britos e Gamberini qualche gol li fanno. Mazzarri chiede ai suoi difensori di farsi avanti in area di rigore per andare a colpire di testa. Campagnaro sabato ha firmato una deliziosa deroga facendo gol con una grande acrobazia. Piuttosto distratto nel primo tempo, si è riscattato alla grande nella ripresa, esibendosi in un pezzo di bravura che testimonia come lui nella sua carriera calcistica abbia cominciato da attaccante, e proprio come punta arrivò al Piacenza, dove prima fu trasformato in esterno, poi in terzino, e infine in roccioso difensore. Tra passato e presente Campagnaro toglie il Napoli dai guai, dimostrando che anche chi ha il futuro già segnato può dare tutto alla sua squadra.
Fonte: Giovanni Scotto per Il Roma
La Redazione
M.V.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro