Sospeso dal servizio e sottoposto ad un doppio procedimento disciplinare. Lunedì era stata la Rai in una nota a comunicare di aver intrapreso un’azione nei confronti di Gian Piero Amandola. Ieri è stata la volta del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte che «ha deliberato di aprire un procedimento disciplinare nei confronti del giornalista della Rai Giampiero Amandola ai sensi dell’articolo 48 della legge 3 febbraio 1963 numero 69 per il servizio realizzato a sua firma sul TGR Piemonte sabato 20 ottobre 2012, davanti allo stadio, prima della partita Juventus-Napoli».
«Inoltre – prosegue la nota – il Consiglio ha deciso anche di convocare come persone informate sui fatti il capo della redazione e i colleghi responsabili di turno quel giorno». Sono quattro le sanzioni previste dalla carta deontologica dell’Ordine. Si va dall’avvertimento, atto puramente burocratico lasciato talvolta anche alla sola competenza del presidente, alla censura che viene stabilita dal Consiglio e contesta il comportamento del giornalista invitandolo a non reiterare comportamenti simili. Poi si può incorrere in una sospensione, sempre decisa dal Consiglio dell’ordine regionale di appartenenza, che blocca l’attività professionale per il periodo deciso. Infine la radiazione che impedisce di svolgere per tutta la vita l’attività giornalistica.
Su Facebook, intanto, il gruppo che chiede il suo licenziamento ha ottenuto oltre 2.490 adesioni. Preso di mira anche Massimo Gramellini autore di un botta e risposta su Borbone-Savoia con Roberto Saviano. Pagina Fb presa d’assalto con commenti che vanno oltre il normale dissenso al punto che l’editorialista della Stampa ha spiegato meglio in un post il senso del suo articolo apparso ieri su La Stampa. Ma c’è chi va oltre. Un gruppo di tifosi del Napoli nella pagina Oj Vita Mia di Fb ha varato il gruppo permanente di controllo. In poche parole si propongono in occasione di ogni partita, di verificare la presenza di atteggiamenti razzisti su giornali, Tgr, siti e web tv.
Giornata tesa, infine negli studi Rai del Piemonte con alcuni siti internet che riportano di parole pesanti utilizzate dai compagni di lavoro nei confronti di Amandola reo di aver messo in cattiva luce i colleghi di fronte all’opinione pubblica nazionale.
Intanto a Napoli parte un’altra inizitiva. «Tutti in maschera», è l’idea lanciata dalla presentratice napoletana Jolanda De Rienzo e dalla giornalista Veronica Bencivenga, in occasione di Napoli-Chievo: si invitano i tifosi napoletani e tutti coloro che si sono sentiti offesi dai cori razziali, pronunciati prima dai tifosi juventini e poi ripresi dal giornalista del Tgr Piemonte Giampiero Amandola, di indossare le mascherine igieniche almeno nei primi cinque minuti dal fischio d’inizio della partita per dare un forte segnale a tutta l’Italia.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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