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I dubbi del tecnico: Zuniga e centrocampo

Il colombiano potrebbe partire dalla panchina per far posto all'esterno di Lodi

C’era una volta la pretattica: calcio di qualche tempo fa, talvolta pure di oggi, ma oltre la barriera che rende il Napoli invisibile, c’è ben poco da andare a scovare. Il terzo Millennio ha mutato gli scenari e pure i calendari e al giovedì pomeriggio la formazione rimane un’ipotesi da verificare nella sua complessità, perché il viavai è imponente e chi torna dall’altra parte del mondo va lasciato nel «differenziato» a scaricare le tossine. C’era una volta pure la partitina in famiglia (ricordate?) ma nel calcio dell’era moderna non s’usa più o perlomeno non spacca più in due la settimana: chi ha giocato in Argentina, chi in Uruguay, chi è appena rientrato dal proprio match con la Colombia e non ha fatto in tempo neppure a salutare Mazzari.

ALLENAMENTI E NON SOLO – Ed allora, come ormai abitudine consolidata, qualcosa si comincerà a intuire nel pomeriggio, lasciando però che i teloni protettivi provino a nascondere qualcosina, magari pure gli spifferi. Per il momento, aspettando di riveder Zuniga, il programma del giorno è extracalcistico: a prendere le misure al Napoli, cosa che da Parma starà tentando di fare Donadoni, provvede il sarto per la realizzazione della divisa ufficiale. E poi è lavoro ordinario, la parte atletica, quella tecnica con sfida arricchita da qualche giovane, corsette per i sudamericani e Inler e Behrami e Dzemaili. Maggio va di fretta e riesce pure a divertirsi e mentre per stamani è previsto un «derbyssimo» allo stadio del tennis, sul lungomare, dove è in scena Italia-Cile di coppa Davis: sono annunciati, per fare il tifo, Cannavaro e Aronica, ma anche Eduardo Vargas, che ha l’opportunità di sostenere i connazionali e di respirare anche un po’ d’aria di casa. Il resto è rinviato alla seduta pomeridiana, alla quale Mazzarri si avvincerà con qualche umanissimo dubbio: Zuniga non ha nient’altro da apprendere, ma è pur sempre reduce da due sfide internazionali e da un viaggio che lascia tracce nei muscoli; e in mezzo, braccio di ferro svizzero tra Dzemaili e Behrami, con l’ex parmense in vantaggio. Ma domenica è distante…..
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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