Marchisio e Cassani. Sono queste le novità in proiezione Slovenia provate da Cesare Prandelli nell’allenamento pomeridiano dell’Italia – a porte chiuse anche per i giornalisti – svolto a Coverciano. Il c.t. aveva annunciato cambi limitati, ieri in conferenza stampa, ed è stato di parola. Rispetto alla formazione che ha vinto a Torshavn contro le Far Oer, ma soltanto 1-0 senza incantare, per nulla, ci sarebbero dunque – se queste indicazioni verranno confermate nell’allenamento mattutino di domani, ancora a telecamere lontane, e poi annunciate al solito, con il resto degli 11, nella conferenza stampa della vigilia – due cambi.
TERZINO DESTRO E MEZZALA SINISTRA – Come terzino destro giocherebbe il neoviola Cassani, che stamattina si è esibito davanti ai microfoni di Coverciano raccontando le sue speranze di una prestazione convincente al Franchi, domani sera dalle 20.45, di fronte ai nuovi tifosi. Al posto di Maggio, che ha speso molto fisicamente alle Far Oer. A centrocampo, da mezzala sinistra nel collaudato 4-3-1-2, giostrerebbe invece, Marchisio presunto prescelto tra i titolari al posto di Thiago Motta. L’inserimento dello juventino potrebbe regalare al centrocampo azzurro maggiore dinamismo, e soprattutto una pedina dal passo rapido nello scacchiere di centrocampo, in cui i pezzi da novanta azzurri sono più giocatori di governo del pallone (Pirlo, Montolivo e De Rossi), che uomini da inserimenti a mille all’ora.
PERICOLO TRIBUNA – Ci sono 4 attaccanti per, verosimilmente, due posti in panchina. Con Cassano e Rossi confermati in attacco – la Slovenia dovrebbe giocare una gara meno rinunciataria rispetto alle Far Oer e garantire quegli spazi in cui sguazza la tecnica della coppia mignon azzurra -, ci sono da collocare Pazzini, Balotelli, Gilardino e Giovinco. La Formica Atomica parte dietro gli altri. Poi le indicazioni diventano più contraddittorie. Il Pazzo è stato la prima alternativa provata in avanti alle Far Oer, quando le cose si sono complicate. Prandelli in questi giorni di ritiro ha più volte dimostrato di voler tendere la mano a Mario, impiegato nel finale a Torshavn. D’altro canto il Gila è già reduce da una tribuna, e ci terrebbe tanto a essere protagonista nello stadio che conosce meglio e dove ha giocato dal 1′, segnando, in azzurro contro le Far Oer il 7 settembre di un anno fa: quello della sua Fiorentina
La Redazione
C.T.
Fonte: Gazzetta.it
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