DIMARO – L’argomento mercato sistematicamente dribblato, le ambizioni di scudetto ammesse, anche se non sbandierate, la soddisfazione per il lavoro svolto finora, ma anche la consapevolezza che la strada da percorrere rimane lunga. Rafa Benitez è convinto che il suo Napoli possa crescere molto nell’arco dei mesi e degli anni. E lui vuole essere protagonista di questo processo iniziato con gli arrivi di diversi giocatori di caratura internazionale, su tutti Higuain.
Benitez, questo Napoli può disputare una stagione importante e diventare il più forte della storia dopo quello di Maradona?
«Sicuramente la nostra sarà un’annata importante. L’idea della società è di diventare sempre più forti tenendo però d’occhio il bilancio. Stiamo percorrendo tre strade: la prima prevede di migliorare la prima squadra tenendo a posto i conti, ma acquistando giocatori di livello internazionale e che hanno davanti 4-5 anni di grande livello. La seconda punta a migliorare la struttura e la percezione della società a livello internazionale. La terza prevede di lavorare sul settore giovanile, prendere giovani di livello e migliorare la base per avere altri giocatori come Insigne e Cannavaro cresciuti nel vivaio. Il futuro del Napoli è positivo e i tifosi devono essere contenti».
Quanto può crescere questo Napoli?
«Gli allenatori sono eterni insoddisfatti: vorrebbero vincere e migliorare sempre, ma in un anno non si può fare tutto. Ho ereditato una squadra forte, che ha fatto bene nelle scorse stagioni, e vedremo dove potremo arrivare. Sono molto contento del mercato anche se sappiamo di poter fare di più. Se rimarrò qui 5 anni cresceremo ancora parecchio».
Il club ha fatto sapere che sull’acquisto di Jackson Martinez deciderà lei.
«Con Bigon parliamo ogni giorno del mercato tenendo presente il bilancio. Discutiamo di 3-4-5 giocatori, non di uno solo, e sceglieremo quello migliore per noi. Condividiamo le decisioni».
«Sicuramente la nostra sarà un’annata importante. L’idea della società è di diventare sempre più forti tenendo però d’occhio il bilancio. Stiamo percorrendo tre strade: la prima prevede di migliorare la prima squadra tenendo a posto i conti, ma acquistando giocatori di livello internazionale e che hanno davanti 4-5 anni di grande livello. La seconda punta a migliorare la struttura e la percezione della società a livello internazionale. La terza prevede di lavorare sul settore giovanile, prendere giovani di livello e migliorare la base per avere altri giocatori come Insigne e Cannavaro cresciuti nel vivaio. Il futuro del Napoli è positivo e i tifosi devono essere contenti».
Quanto può crescere questo Napoli?
«Gli allenatori sono eterni insoddisfatti: vorrebbero vincere e migliorare sempre, ma in un anno non si può fare tutto. Ho ereditato una squadra forte, che ha fatto bene nelle scorse stagioni, e vedremo dove potremo arrivare. Sono molto contento del mercato anche se sappiamo di poter fare di più. Se rimarrò qui 5 anni cresceremo ancora parecchio».
Il club ha fatto sapere che sull’acquisto di Jackson Martinez deciderà lei.
«Con Bigon parliamo ogni giorno del mercato tenendo presente il bilancio. Discutiamo di 3-4-5 giocatori, non di uno solo, e sceglieremo quello migliore per noi. Condividiamo le decisioni».
Se arrivasse Martinez potrebbe abbandonare il 4-2-3-1 per passare a un altro modulo?
«Un allenatore nuovo quando arriva in una squadra vuole usare il suo modulo e cercare giocatori che lo capiscono. Il Napoli è reduce da anni con la difesa a 5 e se a volte la dovremo utilizzare, potremo farlo senza problemi».
Le piace Gonalons?
«Di mercato non parliamo. E’ un buon giocatore, ma appartiene a un’altra squadra».
Cosa può dare Higuain al Napoli?
«Per la crescita della società e della squadra prendere giocatori di livello internazionale come lui, Callejon, Mertens, Reina e Albiol è fondamentale. Higuain è fortissimo e lo ha dimostrato segnando tanto in una squadra come il Real. Conosco bene Gonzalo e lo staff del Real mi ha parlato benissimo del ragazzo. Può essere importante per noi e sono convinto che farà tanti gol. Giocheremo per vincere e vedrete che segneranno tutti, ma lui sono convinto farà più reti rispetto agli altri».
Sente la pressione di dover vincere… per forza?
«Sono nel calcio da 26-27 anni e mi piace avere una squadra forte che possa competere per vincere titoli, compresa la Champions che non amo vedere in tv. Se la società ha preso un allenatore della mia esperienza, vuol dire che ha fiducia in me. I tifosi ci devono aiutare e noi lavoreremo al massimo per vincere ogni partita».
Che bilancio fa del ritiro in Val di Sole?
«Quasi tutto positivo. L’atteggiamento dei giocatori mi è piaciuto: tutti sono stati disponibili a fare quello che ho proposto e tutti hanno fatto un grandissimo lavoro, ma è chiaro che dobbiamo migliorare, adattarci ai cambiamenti. Manca qualcosa, ma stiamo lavorando e avremo tempo per fare dei progressi. Per il momento però siamo sulla strada giusta e noto che i giocatori hanno voglia di fare un calcio nuovo».
Concorrenza è una delle sue parole chiave da quando è a Napoli.
«Una squadra che vuole lottare in tutte le competizioni deve avere una rosa forte e i giocatori devono lavorare aspettando la loro opportunità. Con tante partite importanti e ravvicinate ci vogliono più dei 14 elementi utilizzati da Napoli lo scorso anno. La concorrenza è fondamentale per innalzare il livello».
Ha già pronto un amuleto utile per lottare con la Juve per lo scudetto?
«La Juventus è fortissima esattamente come lo sono Inter, Roma, Fiorentina, Udinese, Milan e Lazio. Noi vogliamo fare le cose per bene per stare in cima alla classifica».
Questo Napoli è una squadra costruita per lottare per il titolo o per arrivare tra le prime 3?
«Nel calcio vince solo uno. La società vuole essere competitiva per provare a vincere. Non si può dire “si deve vincere per forza”, ma dobbiamo provarci».
Non sarebbe meglio risolvere la vicenda di Zuniga rinnovando il contratto o cedendolo piuttosto che tenerlo scontento?
«Camilo è importante per noi. Gli ho parlato e se potesse rimanere qua anche in futuro, sarei contento. Quest’anno con noi deve far bene perché, ripeto, è importante per la squadra».
Questo Napoli le ricorda qualche squadra che ha allenato in passato?
«Le mie formazioni del passato hanno sempre avuto una forte mentalità e lavorato tanto, ma è innegabile che Liverpool e Napoli siano simili per la passione per il calcio e per come la città deve lottare contro tutti».
Cannavaro non sembra più felice. Qual è la sua situazione?
«Cannavaro è un professionista, il capitano della squadra e sta lavorando bene. Per fare dei passi avanti, dobbiamo migliorare la rosa e anche lui dovrà competere come gli altri per il posto».
Il giorno della presentazione aveva detto che De Sanctis sarebbe stato titolare e invece è partito. Cosa è successo?
«Avevamo preso Rafael e De Sanctis era la prima scelta, ma ha deciso di andare in un’altra squadra reputandola una buona opportunità per lui. Abbiamo lavorato per Julio Cesar che sembrava vicino e invece c’è stata la sorpresa Reina. Noi siamo contenti di Rafael, ma deve crescere e in quest’ottica Reina è una garanzia.”
Fonte: Il corriere dello Sport
La Redazione
M.P.
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