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Hooligans svedesi scatenati, napoletani aggrediti nel metro

Un’immagine di Cavani con la testa decapitata con evidente fuoriuscita di sangue

«Ci hanno teso un agguato, ci hanno colpito alle spalle, con bastoni, mazze e bottiglie. E nessuno ci ha aiutato». Giuseppe racconta al telefono dall’ospedale St Eriks, a pochi chilometri dalla stazione di Fridhemsplan quello che è successo poco prima delle 19 a lui e ad altri quindici tifosi azzurri da parte degli hooligans svedesi. «Dovevamo prendere il metro per andare a vedere la partita, alcuni di noi avevano le sciarpe del Napoli come capita spesso. Ma ci siamo subito accorti che qualcosa non stava andando per il verso giusto: perché nella zona del metro non c’era neanche un poliziotto. E neppure i nostri bus che ci hanno trasportato dall’aeroporto al centro della città erano scortati. Non è la prima trasferta europea della mia vita e una cosa del genere non ci è mai capitata». Giuseppe è un tifoso del Napoli che viene da Berlino. Parla di un’aggressione violenta, di un raid di ultrà svedesi ampiamente annunciato nei giorni passati. E secondo lui preparato a tavolino: «È stato un agguato. Hanno aspettato che scendessimo le scale della metropolitana di Fridhemsplan ed è scattato il loro attacco. Ci aspettavano. Ci hanno preso alle spalle, ci hanno picchiato selvaggiamente. Erano almeno il triplo di noi. Abbiamo chiesto aiuto, ma la polizia è arrivata solo qualche minuto dopo».
Fridhemsplan è il luogo che la polizia di Stoccolma ha indicato come luogo di raduno dei sostenitori del Napoli: da qui, alle 19, sarebbe partito il treno che avrebbe portato i tifosi del Napoli allo stadio Rasunda, senza fermate intermedie, in meno di cinque minuti.
I ragazzi feriti sono poi stati trasportati in taxi nel vicino ospedale di Saint Eriks. Qui sono stati medicati e hanno potuto constatare che erano almeno una ventina i tifosi del Napoli che si sono fatti soccorrere dai medici prima della gara a causa delle risse con gli svedesi. Per fortuna, nessuno di loro ha riportato ferite particolarmente gravi. Ma nessuno è poi riusciti a raggiungere lo stadio per assistere al match. «Abbiamo paura, il clima che si respira a Stoccolma in queste ore non è per nulla piacevole», spiegano ancora al telefono i tifosi azzurri.
A fine partita, proprio a causa degli incidenti delle ore precedenti, i tifosi azzurri sono usciti dallo stadio prima degli svedesi. Tutti scortati fino alla stazione di Fridhemsplan da agenti di polizia in assetto antisommossa. Nella nottata un altro un tifoso napoletano è stato aggredito da un gruppetto di tifosi svedesi. Si è fratturato il setto nasale ed è stato medicato dal dottore D’Andrea, uno dei due medici sociali del Napoli, nell’albergo che ha ospitato gli azzurri.
Raccapricciante anche un altro episodio: in un sottopassaggio del quartiere Solna, il murale reca la scritta «Fuck Napoli, welcome to Solna» e raffigura un’immagine di Cavani con la testa decapitata, con evidente e copiosa fuoriuscita di sangue. Un’immagine che non fa altro che confermare il clima ostile che si è respirato nella capitale svedese nelle ore della partita.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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