Erwin Hoffer, ex Rapid Vienna, fu meteora a Napoli con 11 presenze ed una sola rete, ma i ricordi della stagione 2009-2010 sono ancora molto vivi. L’esperienza con il Napoli è iniziata molto bene: gol in Coppa Italia nel derby con Salernitana. Il giocatore austriaco ha parlato ai microfoni de Il Mattino.
Era il 16 agosto 2009: cosa è successo poi? Perché non hai spazio in quel Napoli? «Non dimenticherò mai quest’esperienza a Napoli: ho imparato molto come uomo ed ho anche sviluppato molto il mio modo di giocare a calcio. Sì, è stato nell’estate del 2009 quando sono venuto a Napoli: ero, davvero, pieno di aspettative. La convocazione con l’Austria mi ha strappato nelle prime due settimane di lavoro con la squadra quando è avvenuto il cambio di allenatore, con l’addio di Donadoni. Non mi piaceva il concetto di Walter Mazzarri, il suo modo di allenare. Un vero peccato, mi sarebbe piaciuto dimostrare che avrei potuto segnare molti gol per Napoli».
Quali sono i ricordi più belli dell’anno a Napoli? «Ricordo l’odore del caffè fresco ogni mattina nello spogliatoio, ma anche i compagni con più anni di militanza con il club che si prendevano cura di ogni nuovo arrivo, come è successo con me. Poi, inutile dire che i tifosi e le persone che vivono per il calcio a Napoli sono assolutamente unici. E come dimenticare il buon cibo napoletano».
Nella gara d’andata contro il Salisburgo, il Napoli ha vinto nettamente. Alla Red Bull Arena, non ci saranno Koulibaly e Maksimovic: quante chance ha il Salisburgo di mettere in difficoltà la retroguardia azzurra? «Penso che con la rosa che ha il Napoli a disposizione, si possano compensare anche le assenze di Koulibaly e Maksimovic. Ma se Salisburgo dà gas, giocatori come Wolf o Dabbur possono essere molto pericolosi per Meret».
La gara di andata sarà determinante? Il Salisburgo non è nuovo ad imprese europee. «Il 3-0 del San Paolo peserà tantissimo. Ho sentito dire che il tecnico Rose abbia commesso degli errori a Napoli. Io credo che ogni allenatore dà il meglio di sé prima di ogni partita. Non credo si possa giudicare Rose e se abbia fatto qualcosa di sbagliato. Conosce la sua squadra e saprà meglio di tutti cosa sta facendo».
Oggi Erwin Hoffer è la punta del Beerschot, seconda divisione belga: che storia sta scrivendo? «Sono qui da due stagioni ed entrambe le volte siamo stati nelle finali per la promozione. Questo sabato ci sarà la partita decisiva. Ho 31 anni, sono felice qui e non mi pento di nessuna delle mie scelte».
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