CASTELVOLTURNO – Esserci o non esserci: l’amletico dubbio è nella testa, però principalmente nella gamba, la destra, il tormento d’adesso, d’un venerdì in disparte, l’interrogativo della vigilia, d’un sabato in cui sbilanciarsi. Higuain sì, Higuain no: come se fosse facile decidersi, perché a questo punto comanda quell’edema che ha negato ad «el Pipita» l’Emirates, che potrebbe sottrargli anche il Livorno – che obbligherebbe a dir no alla Nazionale – che tiene il Napoli in ansia, lo lascia sull’uscio di Castelvolturno ad aspettare un cenno d’assenso o una smorfia, qualcosa che aiuti.
FIFTY FIFTY – Il Livorno, poi la sosta e poi due (magari tre) settimane per concedere al bomber di tornar se stesso, di non avvertire impedimenti, di non andare a sfidare il rischio d’una contratturina, dunque di non doversi fermare: però c’è (anche) la voglia matta d’un calciatore di ricominciare, di presentarsi al raduno con la sua Argentina per festeggiare una qualificazione al Mondiale ch’è nei fatti. La radiografia ambientale – a quarantotto ore dal campionato – è racchiusa in quel 50% di vederlo in campo e nel restante 50% di concedergli un’altra sosta, perché meglio evitare scherzi e andare a giocare con il destino.
PERCHE’ NO – Ma a Higuain ha già dato noia doversi negare l’Arsenal e la Champions, il profumo di Londra e quel ch’è contenuto in manifestazione fascinosa come poche altre: però martedì proprio non c’erano i presupposti, mentre stavolta, al termine del differenziato, non si sono avvertite controindicazioni. E dunque, conviene riflettere, valutare, avvertire le risposte del corpo proprio nell’ultima seduta, quella di stamani, nella quale più che le casacchine, avrà un peso l’umore, la consapevolezza di non mettere in pericolo l’integrità per le sfide che verranno. La sosta è un appiglio salvifico, permetterà di ritrovare le piena condizione, quella con la quale lanciarsi nel tour de force che seguirà, con la Roma, il Marsiglia e quel fazzoletto di gare irrinunciabili.
PERCHE’ SI’ – L’Argentina lo aspetta, con tanto di passaporto per il Mondiale del Brasile vidimato: e gli attaccanti (ma i calciatori in genere), si sa, sono giustamente sensibili al richiamo delle Nazionali. Saltare il Livorno significherebbe disertare la doppia (con il Perù e in Uruguay). Adelante: gli farebbero compagnia Zuniga e Albiol, praticamente out.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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