Al volo, in girata. Appena appena dentro l’area di rigore, di forza e precisione. Fece gol col sinistro. Il piede e la gamba che ormai non gli fanno più male. Higuain c’è. S’è allenato, è pronto. Gioca a San Siro. All’andata fu decisivo. Spaccò la partita. SpaccaNapoli. L’aprì lui, dopo nove minuti. Finì 4-2. L’Inter di Mazzarri battuta, sessantamila in delirio, un’abbuffata di emozioni. Napoli e Pipita sazi. Milano da bere, qualche volta per mangiare: al “Botinero” preferibilmente, il ristorante di Zanetti. Higuain ospite di “Pupi”, il capitano, un riferimento per tutti, il suo miglior nemico nerazzurro. Ma non il solo. L’Inter è inter… nazionale davvero, quella argentina però, la Seleccion, la sua. Del Pipita.
Sfida totale. Inter-Napoli come un “clasico”, una sfida totale. Che va al di là dei novanta minuti e le rivalità del momento. E’ una partita suggestiva e che ha storie, intrecci e il passato in gioco. Di ognuno. Palacio è un cuore Boca, Pipita tifa River Plate: la squadra che era di papà Jorge, de el Pipa. Maurito Icardi è invece cresciuto nel Barcellona. Lui però, Higuaìn, è stato sette anni al Real. E non dimentica. Gli amici vestiti di nero e azzurro, lui azzurro e basta: il colore, che a dicembre, ha dipinto la notte di stelle del San Paolo. Per lui rete e assist. Da numero nove dentro l’area. Con la raffinatezza del dieci nell’azione gol di Mertens. Higuain show, spettacolare. Il meglio che c’è, da spot pubblicitario. L’ultimo “movie” l’ha girato con una maglia rigorosamente azzurra. C’erano tutti i fuoriclasse del globo. Quattro minuti da fenomeni, pure il regista. Zoom sulle scarpette ed effetti speciali per le giocate dei furoriclasse: CR7, Neymar, Rooney, Pirlo, Iniesta, Higuain e pochi altri. Due frame personalizzati. Uno in cui si coordina, forza ed eleganza. Sembra l’analisi scientifica delle potenzialità del centravanti perfetto. Poi quando calcia all’incrocio, e il portiere fa un prodigio. Storie da videogiochi. Fosse stato tutto vero, magari a San Siro, avrebbe forse fatto gol. E’ così ogni volta (o quasi) che ci gioca. Pure se fin qui ha sfidato solo il Milan. Una rete col Real Madrid in Champions, l’altra a settembre, in campionato, l’unico gol dei 24 stagionali segnato da fuori area.
Milano rifugio. Ora l’Inter. A Milano dove ogni tanto si rifugia. Shopping, relax e qualche buon amico. Riservatezza assoluta. La scena, e il tabellino marcatori, vuole prenderseli stasera: 17 i gol in campionato, lo scettro dei bomber può ancora passare di mano. Immobile, Tevez, Toni, Higuain, Palacio, sono tutti là. Pipita spera. E ci prova. Questione di mentalità… Realmente vincente. Vuole tutto. Un’altra grande notte a San Siro, la Coppa Italia e un super finale di campionato per segnare più di tutti. Higuain per il Napoli, i guai per chi ce l’ha contro.
Fonte: Corriere dello Sport
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