Come riferisce l’edizione odierna de Il Mattino, non basta contare i tanti gol che Gonzalo Higuain continua a segnare con dirompente puntualità per salutare e spiegare la travolgente galoppata del Napoli. Conta molto di più ammirare la sua furente rabbia quando lui stesso o qualcuno attorno, sbaglia qualcosa. E in quella splendida bramosia c’ è l’ energia formidabile che arde come un sacro fuoco dentro a questo Napoli. La rabbia dell’ argentino per un passaggio non capito, un rimpallo traditore, un’ intesa mancata con un compagno, le sue furenti reazioni lo hanno consegnato già nell’ Olimpo dei grandi del calcio napoletano. I tifosi ammirano di lui, oltre alla sua capacità di fare gol, la rabbia e la gioia inseguendo un unico fine, la vittoria.Ed è questo spirito che anche domenica ha voluto esaltare e riconoscere la gente del San Paolo intonando a ripetizione il suo nome. Perché da un mese e mezzo a questa parte il Pipita è diventato quello che tutti quando volevano diventasse: un leader che corre, lotta, si sacrifica ed è esempio per tutti. Non è stato scoperto ora questo attaccante che, per quel che sta facendo, è forse l’ unico vero erede del grandissimo Edinson Cavani, che si è preso l’ anima e il cuore del Napoli molto dopo aver conquistato quello dei suoi tifosi.
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