NAPOLI – Ventitré minuti con la Roma, cinquantasette con l’Olimpyque Marsiglia, quanti con il Torino? Impensabile che Rafa Benitez voglia fermare Gonzalo Higuain proprio ora che sta ritrovando la condizione migliore. Fisica ed anche mentale. El Pipita avrebbe fugato certe remore. I medici gli hanno spiegato che tutto procede per il meglio. Di fidarsi degli esami strumentali e della tabella di lavoro programmata insieme con il preparatore Paco de Miguel. Dovrà solo evitare certi sforzi in questa fase ma può andare in campo tranquillamente. Trovare la condizione migliore, quindi. E l’argentino può farlo solo giocando, ecco perchè è quasi certo che Benitez possa schierarlo anche domenica nel lunch match con il Torino di Giampiero Ventura. E poi mercoledì sera a Firenze. Quindi di nuovo con il Catania in modo da presentarsi tirato a lucido per la gara di ritorno di Champions con il Marsiglia e poi per il faccia a faccia con la Juventus e con Tevez.
TORINO – Quanti minuti in campo con il Torino, Gonzalo Higuain? Un’altra ora. Difficile stabilirlo in anticipo. Molto dipenderà anche dallo sviluppo della gara e dal risultato. Se dovesse incanalarsi in una certa maniera, è probabile che possa lasciare il terreno da gioco anche ad inizio di ripresa. Intanto Benitez ieri dopo il singolare allenamento del «flag rugby», una sorta di rugby, laddove invece del placcaggio il giocatore dovrà strappare la casacca all’avversario che la tiene legata alla vita, ha alternato El Pipita con Duvan Zapata al centro dell’attacco. Il colombiano, quindi, protagonista di un gran gol in Champions si tiene pronto per sostenere un minutaggio maggiore. Benitez gli sta dando numerosi consigli ma soprattutto il preparatore atletico sta cercando di fargli recuperare un pò di esplosività dal momento che appare ancora un pò legnoso nei movimenti.
ALLENAMENTO – Higuain si è allenato regolarmente. E sotto gli occhi vigili dell’allenatore e del medico sociale, Alfonso De Nicola. Nessun fastidio al bicipite femorale destro. Tutto procede come nelle previsioni. L’argentino migliora, progredisce sul piano della reattività, sta bene anche a livello mentale dal momento che gli stop del passato lo stavano condizionando non poco. El Pipita sta pagando lo sforzo a cui si è dovuto sottoporre dall’inizio del campionato in poi per mancanza di alternative valide: otto da agosto in poi, compresa la gara con la nazionale e quella di Champions League. Otto gare senza fermarsi mai e con il peso psicologico dell’intero attacco del Napoli sulle sue spalle. Forse sarebbe stato meglio risparmiargli l’ingresso in campo a Genova con la squadra in vantaggio già di due gol. Idem all’Olimpico dove l’attaccante è andato a caricarsi solo di stress inutile.
TABELLA DI MARCIA – Ma ora sembra avviato al recupero completo, previsto per la gara con il Catania e prima del doppio impegno ravvicinato, Olympique Marsiglia e Juventus. Intanto il morale è ritornato alto. Higuain è su di giri. L’assist regalato a Callejon in occasione del gol a Marsiglia ha fatto il giro delle tv mondiali. Un capolavoro tecnico per intuizione e precisione. E lui è specialista anche nel mandare a rete i compagni, non solo a cercare la marcatura personale. Ne regalò un altro a Verona con il Chievo Verona. Ed uno anche in Nazionale contro l’Italia all’Olimpico, l’assist a Banega dopo che El Pipita aveva già trafitto Buffon.
Insomma Benitez è stato abile nel gestire una situazione così delicata. Ha parlato tanto con Higuain prima della partita di Champions League. Gli sta parlando anche in questi giorni. Come un genitore potrebbe fare con un figlio prediletto. Ed El Pipita si sente protetto, difeso, anche un po’ coccolato dall’allenatore, per quello gli ha già confessato che con il Torino vorrà esserci, si sente meglio e che se dovesse capitare un’altra occasione come quella di Marsiglia non se la lascerà scappare. Perché un Higuain al top, quelle palle-gol non le fallirebbe mai.
