NAPOLI – Mah: dici Higuain e rileggi quei gesti bianchi che sanno di Real; o comunque una carriera sontuosa. Poi ridici Higuain e ritrovi la precarietà passeggera degli umani, quella natura violentata attraverso un «vaffa» che forse è per le stelle o per la luna per chiunque altro ognuno di noi sia libero d’interpretare; magari per se stesso, perché pure stavolta è andata male, o anche – più probabilmente – per Rafa, e sarebbe non lo sfogo, ma un atto di insubordinazione. Higuain, sì: quello che ha segnato ventuno reti, che s’è preso (con Callejon innanzitutto) il Napoli sulle spalle, quello che disteso sul San Paolo, piangeva come un bambino dopo l’eliminazione dalla Champions con l’Arsenal, quel geniaccio benedetto da quaranta milioni di euro che però adesso s’è accorto d’avere un nervo scoperto: l’ultimo gol, al Torino, è del 17 marzo, non sarebbe neanche da costruirci un dramma personale; però sono scivolate via cinque partite, che fanno quattrocentocinquanta minuti, che per un uomo abituato a volare altissimo dunque tra le stelle, sa d’impazienza e forse d’intolleranza verso i cambi.
SI ESCE- Ricapitolando, mica un granché questo spicchio di Napoli, che comincia a Torino, 0-1 proprio allo scadere, con una mezza furbata spostando Glik, e si chiude al «Tardini», attraverso cinque partite mai concluse. La lavagnetta luminosa è la spia che accende il malessere, ma è sempre successo in questo contenitore di calcio depredato da el pipita: fuori con la Fiorentina, con la Juventus, con il Parma e pure con il Porto in Europa League; normalissimo turn-over a Catania, cominciando dunque dalla panchina; e quando l’altra sera, nel bel mezzo d’una serata un po’ così, mica da Higuain, il quarto uomo l’ha obbligato a defilarsi, per fare entrare Zapata, la faccia ha raccontato l’umore e quel «vaffa, va» ha provveduto ad arricchire il gossip. Con chi ce l’aveva? Forse, boh, mah, chissà…
IL DEFICIT- La verità, accertata attraverso le statistiche, è che gli manca il gol ma soprattutto l’Europa, perché l’andamento attuale è identico a quello della stessa fase del girone d’andata: ne fece cinque, all’epoca, sino al Parma, e pure mo’ lì si è fermato; in assoluto, in campionato, è a quota quattordici: la forbice lui l’ha allargata in Champions, in quella che è naturalmente la sua dimensione, in quegli scenari che esaltano chiunque, figuratevi un po’ voi una star piombata a Napoli dal Real Madrid, quindi cresciuta tra gli dei del football moderno, prendendosi con loro a pallate. Ed è la normalità che gli va di traverso o forse anche la percezione che magari sta sfilando via la classifica cannonieri e che per arrivare alla finale di coppa Italia manca ancora parecchio, un altro mese circa: e allora, con il numero nove, esce Gonzalo Higuain. E pure el pipita nel suo piccolo si inc…arta.
Fonte: Corriere dello Sport
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