La più difficile delle missioni per gli amanti delle statistiche è mettere un giocatore, qualunque e di qualsiasi altezza, peso, colore, misura e nazionalità, a confronto con Diego Armando Maradona: il Calcio. Stop. Null’altro da aggiungere. C’è un però, anzi un Pipita che scala vertiginosamente le posizioni nella hit-pare del cuore di Napoli e anche nella hit dei re Mida tinti d’azzurro: lui tocca palloni che diventano oro, se è vero come lo è che quando segna lui, la squadra non perde mai – al massimo pareggia – ma soprattutto continua a collezionare gol. Tanti. A raffica. E ogni volta è uno show. L’ultimo? Al cospetto del maestro, del mentore, del dio pagano della religione prediletta: Diego, claro. E via di penitenza: perché con la rete impacchettata mercoledì con la Roma, sono già 18 i gol realizzati da Gonzalo Higuain in questa stagione d’esordio tra campionato e coppe varie. Uno più di quelli segnati da Maradona stesso al primo anno di Napoli. E manca ancora un bel po’ alla fine dei giochi. Dale Gonzalo: Diego capisce. Ed è con te.
LA GRIFFE – E allora, il racconto e il dettaglio di una storia destinata a riscrivere la storia: perché la penna di nome Higuain è carica di un inchiostro indelebile che ha già griffato a furia di prodezze il San Paolo e una bella serie di squadre incontrate lungo il cammino. Dodici, per la precisione: Atalanta, Bologna, Cagliari, Chievo, Inter, Lazio (3), Milan (3), Roma, Torino (2), Arsenal, Borussia e Marsiglia (2). Totale: 18 graffi, distribuiti in tutte le salse, di cui 12 in campionato, 4 in Champions e 2 in Coppa Italia. Diciotto, a poco più di metà della prima stagione italiana e internazionale, rispetto ai 17 gol di Maradona all’esordio in maglia azzurra. Stagione 1984-1985: 14 in campionato e 3 in Coppa Italia.
VALORE ASSOLUTO – Ecco, si potrebbe obiettare, la differenza sostanziale consiste proprio nella terza competizione che a Diego mancò, perché Gonzalo e questo Napoli sono stati impegnati in Champions e presto si cimenteranno anche in Europa League, ma considerando il valore assoluto delle squadre incontrate in giro per il continente, dall’Arsenal al Borussia, passando per l’Olympique Marsiglia, il gioco è fatto: Higuain s’è districato in mezzo ai mostri sacri. Tutto risolto? Ma si. Anche perché fino alla fine il computo potrebbe – dovrebbe – crescere ancora un bel po’.
IL DESTINO – Diego, che tra l’altro conserva ancora 2 gol di vantaggio relativamente al debutto in Serie A, non può che essere felice: «Se Higuain andrà in Italia sarà lui il capocannoniere» , disse in estate nel bel mezzo delle trattative vorticose dell’allora attaccante del Real Madrid. Profetico. E anche orgoglioso: perché fu lui a lanciarlo, appena ventiduenne, come delantero principe dell’attacco della sua Seleccion al Mondiale 2010 in Sudafrica. Infischiandosene, come da copione, di qualsiasi commento: risultato, 4 reti servite sull’iride. Un destino sottile, li lega, è inutile negarlo: con la Roma, il Pipita ha segnato un istante dopo l’ingresso di Maradona in tribuna; e, volendo scavare anche meglio, Higuain è nato il 10 (Diego) dicembre 1987. Ovvero sul finire dell’anno solare del primo scudetto.
IL FEELING – Fiesta, allora. A full, come dicono dalle parti di Baires. A tutto gas: inchino e arrivederci a presto (i due si sentono e si scambiano messaggi). La prossima occasione? Magari proprio all’Olimpico, per la finale di Coppa con la Fiorentina: perché per eguagliare qualche altra statistica maradoniana, beh, bisogna industriarsi. Con rispetto, sia chiaro.
Fonte: Corriere dello Sport
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro