Con 97 gol in 234 partite, Josè Altafini è il quinto bomber di sempre della storia azzurra.
Higuain o Leandro Damiao: chi dei due può raccogliere l’eredità di Cavani?
«Nessuno dei due. Cavani è un grande attaccante, uno di quelli che ti fa vincere le partite. Né Higuain e né Damiao, bravi giocatori, cambiano il volto alle squadre, non sono fenomeni».
Higuain al Real Madrid ha segnato 107 reti in 191 gare.
«Nessuno discute il valore in assoluto, un buon attaccante, tuttavia a me non fa impazzire. Non è il giocatore che ti fa fare il salto di qualità, non a caso il Real lo ha messo sul mercato».
Neanche Leandro Damiao è all’altezza?
«Può giocare in serie A ed ha buoni colpi ma non penso sia un attaccante che fa vincere gli scudetti. Mi piace più Dzeko o uno alla Ibrahimovic, centravanti che spostano gli equilibri».
De Laurentiis ha detto che è pronto a investire 124,5 milioni sul mercato…
«Una cifra importante, si può costruire una squadra da scudetto. L’importante è però saperli spendere bene: servono giocatori molto forti, di prima fascia e non riserve in altri club importanti».
Ci faccia dei nomi…
«Non è compito mio, ma ce ne sono. E poi al Napoli, oltre all’attaccante, servono difensori forti. Ci vorrebbe un nuovo Krol, anche se ce ne sono pochi in giro».
Il Napoli ha appena acquistato Albiol.
«Anche lui è bravino, ma non mi sembra un difensore eccezionale, altrimenti il Real Madrid di certo non lo avrebbe mollato. Occorre puntare più in alto».
Cavani dice di aver scelto il Psg per vincere e non tanto per soldi, gli crede?
«Perché a Napoli non si può vincere lo stesso? Queste sono stupidaggini, le solite che tirano fuori i calciatori quando vogliono andare via. Ognuno fa quel che vuole, però queste mi sembrano frasi di circostanza, i calciatori pensano solo ai propri interessi, calcolano ogni anno dove devono andare a guadagnare di più o a stare meglio. Questo spiega anche i tanti mal di pancia di Ibrahimovic. Certo, è più facile vincere al Real o al Barcellona, ma anche al Napoli è possibile».
Cavani ha deluso i tifosi, ma lei viene ancora ricordato come core ‘ngrato…
«È stata una delle più grosse ingiustizie della storia del calcio. Ho amato molto Napoli, ho vissuto anni meravigliosi in una città stupenda. Sono stato l’unico a essere fischiato al ritorno al San Paolo. Mi fa ancora male parlarne».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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