Pronti, via: e, per cominciare, la media è già rispettata, con la zampata del bomber che arriva puntuale e introduce nel futuro. Si scrive Higuain e si rilegge, inevitabilmente, ciò ch’è stato prima: un amore folle, umanamente comprensibile, forse persino indimenticabile, suggellato da centoquattro gol e da baci lanciati all’universo; ma nulla è per sempre e ora che Cavani è un ricordo da tenersi dentro, ciò che resta è quel pipita d’oro che viaggia a velocità (altrettanto) supersonica e che si sta prendendo Napoli. Castelvolturno, è qui la testa: in quel microuniverso da scoprire (tatticamente), in quell’isola felice che ha già un nuovo principe dell’area di rigore, in due settimane da full immersion, prive di distrazioni, con il cervello che immagazzina dati e li tiene per se.
– L’immancabile paragone durerà, eccome: centoquattro reti in tre anni per Cavani un festival d’emozioni. Ma Higuain ha le risposte pronte, sintetizzate nei centosette “autografi” in Liga e nella Real Casa, in quella produzione industriale che l’ha fatto galleggiare al fianco di Ronaldo e di Benzema, riconoscendogli la statura internazionale poi concessagli dall’Argentina. Vedi il Napoli e poi riparti: l’Higuain in salsa partenopea ha impresso subito il proprio marchio di fabbrica, dopo appena una serata improduttiva (con il Bologna) e a Verona, per dimostrare di avere persino un cuore – caratteristiche difficile da riscontrare, calcisticamente, negli attaccanti – un assist per Callejon e una partecipazione attiva alla manovra, giocando a tutto campo, dedicandosi alla fase passiva, andando a fare il pressing sul portatore di palla o le sponde con chi capitava.
– Napoli da vivere, senza risparmiarsi: la gita in barca ormai appartiene alla cronaca, però – avendone la possibilità – una pizza sul lungomare e una foto ricordo con i quattrocento cinquanta partecipanti al Summer Cump, i tifosi del futuro che per un’estate intera si sono allenati a Castelvolturno, dove adesso «sgobba» Higuain e che quasi non credono ai proprio occhi, nel ritrovarsi el pipita a portata di autografo.
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