Ahi, che dolor: ma l’analgesico, ladies and gentlemen, è lo Swansea, l’Europa League, la voglia matta di afferrare al volo qualsiasi occasione, l’adrenalina che scorre e che aiuta a dimenticare, semmai a sopportare. Si gioca e, d’incanto, l’ammaccatura di Reggio Emilia pare già scomparsa, catalogata come « una botta, semplicemente una botta », la diagnosi a caldo d’Insigne, che nello sguardo del pipita qualcosa deve aver scorto sin da domenica pomeriggio. Niente esami e neppure il più minimo allarme: nulla di nulla, perché la sofferenza è evaporato, la tensione è L’argentino sicuro del posto Alle sue spalle Callejon insieme a Insigne e Hamsik ma attenzione a Pandev In difesa nessun cambiocresciuta e la
fame s’è ulteriormente sviluppata. I calciatori son fatti un po’ così, sanno come tirarsi fuori dal pathos da soli: pure a Marsiglia andò alla stessa maniera, anzi peggio, con l’incertezza palpabile sino all’ultima seduta, con la sensazione che no, non ce l’avrebbe fatta. Poi fu partita, ad andamento lento, vero, però con un assist per spedire Callejon in porta.
GOL SU GOL – Higuain, dunque: si parte da lui, o meglio si parte (domani mattina) con lui, poi si verificherà in corso d’opera, dati statistici alla mano; però el pipita è uno al quale piace esserci. Il resto (del Napoli) è racchiuso nella penombra di considerazioni inevitabili, alcune riguardano il minutaggio e altre invece la disposizione da scegliere; ma si fa in fretta a calarsi nei ballottaggi, che sono più o meno annunciati. Partendo dall’alto, dunque dalle spalle del centravanti argentino, c’è l’ipotesi che Callejon (fresco, riposato, dopo la squalifica in campionato) sia il compagno di tentativi di scorpacciate da consumare con Hamsik (centrale) e Insigne (alto di sinistra). Però il Pandev di Reggio Emilia non è affatto dispiaciuto e varrà la pena considerarne l’eventuale candidatura a una maglia da titolare: lui può fare la prima punta, può fare anche la seconda punta, può fare quel che vuole quando è ispirato; può persino cercare il suo primo gol in Europa con la maglia azzurra. Per lui, «soltanto» reti in campionato, in coppa o nella finale di Supercoppa a Pechino.
GLI INTOCCABILI – Il portiere è teoricamente un rebus (Rafael in vantaggio su Reina, perché è superfluo rischiare avendo un vice di assoluto affidamento), mentre la linea dei quattro non soffre di incertezze: fa niente se Maggio stia giocando da dieci partite consecutive e se Albiol sia titolare inamovibile dallo scorso 18 ottobre; ma poi, proprio ora che Fernandez comincia a capire come deambulare nel mezzo e propria ora che con Ghoulam c’è brillantezza a sinistra, vorreste mai sospettare che si vada incontro a un avvicendamento? Semmai, qualcosa accadrà nella cosiddetta zona nevralgica, laddove è possibile ingegnarsi con la rotazione: Joriginho resta a casa (non essendo nel listone Uefa) e allora i due posti se lo giocano in tre. Una maglia potrebbe essere di Behrami, che è uomo di lotta e di governo e l’altra se la contenderanno Dzemaili e Inler, entrambi maggiormente votati alla fase di costruzione e di palleggio. Per rifiatare, a gara in corso, c’è Henrique, ch’è centrale difensivo ma che ha nelle corde la capacità di sistemarsi pure altrove, per governare la staffetta.
Fonte: Corriere dello Sport
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