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Higuain: ”Io come Diego: Mondiale e poi Scudetto. Ho detto no alla Juve, a Napoli sto da re”

Gonzalo Higuain ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco le dichiarazioni del Pipita:

“Questo è un momento importante per me e per la mia carriera. Da otto anni gioco ad alti livelli, mi sento bene fisicamente e con l’ambiente il rapporto è ottimo, così come coi compagni di squadra. Manca ancora tanto per finire la stagione. Speriamo di vincere qualcosa, ci crediamo ci sono tre titoli in gioco”.

IO E DIEGO – “Voglio fare come Maradona: vincerò prima il Mondiale e poi lo scudetto, proprio come fece lui, trionfò in Messico, con l’Argentina nell’86 e, un anno dopo, fece impazzire Napoli. Ecco, se riuscissi a coronare questo sogno sarebbe veramente il massimo”. 

CAPITOLO SCUDETTO E… NON SOLO –  “Ci credo ancora adesso. La Juve gioca insieme da tre anni, ha cambiato solo i due attaccanti. Qui è tutto nuovo, modulo, allenatore e giocatori. Quando si inizia un progetto nuovo è tutto più difficile, paghiamo i 10 punti persi con le piccole, contro quelle squadre che giocano molto chiuse ed è difficile trovare spazi”.

NAPOLI-ROMA “Sappiamo tutti che si tratta di una partita importantissima, ma io voglio vincere le Coppa Italia e quella di domani sera (stasera,n.d.r.) sarà la vera finale, considerato il valore e la classifica delle due squadre. Poi penseremo all’Europa League. All’Olimpico, nella gara d’andata, abbiamo dimostrato carattere, ma non è servito ad evitare la sconfitta. Devo solo stare attento a non farmi ammonire, perché sono diffidato e in caso di vittoria rischierei di non giocare la finale”. 

JUVE? NO GRAZIE – “Quando vado in giro, però, l’affetto della gente mi sommerge. Ho un contratto di altri quattro anni e qui ci sto da re. I dirigenti bianconeri parlarono con la mia famiglia, ma devo dire che l’azione di Aurelio De Laurentiis fu determinata. Contemporaneamente all’offerta arrivò anche la telefonata di Benitez che mi convinse in un niente, con la bontà del suo progetto. E dopo averne parlato con mio padre, decisi di lasciar perdere le altre proposte”.

IL CONFRONTO CON CAVANI –Non ci penso affatto. Io sono qui per crescere e per aiutare la squadra a vincere. I miei rapporti con il club sono eccellenti. Sul piano personale, poi, sono convinto di poter fare ancora meglio”.

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