NAPOLI – Lui è rimasto letteralmente rapito da Napoli e dai napoletani. E viceversa. Lo ha confessato Gonzalo Higuain in un forum tenuto al quotidiano “Olè”, principale giornale sportivo dell’Argentina, prima di ripartire per l’Italia dopo le vacanze di Natale. Oltre un’ora a parlare della sua nuova esperienza calcistica. E non poteva mancare il riferimento a Maradona, colui che sembra seguirlo nella sua carriera come un’ombra: «A Napoli, Maradona sarà presente per tutta la vita. Non è mai andato via dal cuore dei napoletani. Ha fatto tanto per questa squadra e lo ameranno sempre. Non ho ancora avuto modo di sentirlo ma non dimenticherò mai quando Diego mi portò al Mondiale. Avevo appena ventidue anni e mi chiamò dopo due partite di qualificazione soltanto. Gli sarò sempre grato, mi fece realizzare un sogno».
LUI E NAPOLI – El Pipita si è ambientato in attimo nella patria che fu di Maradona: «Un argentino è visto sempre con affetto da quelle parti. Prima di arrivare a Napoli avevo parlato con il Pocho (Lavezzi, ndr) e con Campagnaro. Sapevo dove sarei approdato. I napoletani sono simili a noi, ancora di più degli altri italiani. La città è divertente e particolare. Te ne accorgi dal loro stile alla guida e dalla loro passionalità. Una città che vive di calcio. Viene prima la squadra e poi tutto il resto. Per me che amo questo sport è un posto bellissimo. Grazie a Dio mi hanno mostrato immediatamente un grande amore e questo mi fa sentire molto a mio agio. Certo, la vita di tutti i giorni è più complicata perché non puoi spostarti tranquillamente come in altre città ma Napoli in cambio ti dà dell’altro: l’amore della gente, un amore immenso che adoro» . E lui si è talmente immedesimato nella realtà partenopea da scoppiare in lacrime al termine della sfida con l’Arsenal che segnò l’eliminazione dalla Champions nonostante la vittoria e i dodici punti realizzati nel girone.
LUI E MADRID – Nessun rimpianto per aver lasciato il Real Madrid: «Non ebbi il minimo dubbio sulla scelta e il presidente mi convinse, parlandomi di un tecnico del livello di Benitez e del progetto del club. Tutto questo mi spinge a crescere sempre di più e a scrivere la storia. Sappiamo che è difficile ma si tratta di una bella sfida. E poi a Napoli gioco di più e sento la fiducia di tutti. Sinceramente ne sono felice». L’impatto con il calcio italiano non è stato dei più agevoli anche se lo ha superato brillantemente: «Tutti dicono che sia il calcio più tattico. Posso confermarlo. Nella maggior parte delle partite, gli avversari si difendono a cinque ed è più complicato per un attaccante trovare spazi e far gol. In Spagna è più facile. Credo che questa esperienza mi aiuterà a maturare sul piano professionale. Anche questo ha influito sulla mia scelta: il confronto con un altro calcio ed una nuova sfida». Poi ha ammesso: «Nelle ultime gare ho provato anche ad abbassarmi per dare un aiuto al centrocampo ma mi piace stare in attacco, vicino all’area avversaria e cercare il gol». Ma il passato non si può cancellare. Ed allora el Pipita ha ricordato: «Conservo ancora il pallone della tripletta realizzata con la Nazionale contro la Corea; quello della Liga vinta con il Real quando segnai il 2-1 all’Osasuna e quello dei quattro gol al Malaga».
LUI E IL SOCIALE – Higuain è un ragazzo di grande umanità. Lo hanno afferrato anche i tifosi del Napoli da alcuni suoi slanci durante questi primi mesi in maglia azzurra. Ed ha rivelato quanto sia importante un suo autografo o una sua azione al di fuori del terreno da gioco: «Quando andiamo a distribuire i regali ai bambini negli ospedali, loro ti guardano e sembra che abbiano visto Dio. Questo mi tocca non poco. Non c’è cosa più bella che far sorridere qualcuno, specie se sono bambini che soffrono. E’ meraviglioso. Spero di farlo più spesso». In chiusura di forum ha accennato anche ai propositi per l’anno nuovo: «In primo luogo vorrei augurare la salute a tutti. E poi la vittoria della Coppa del Mondo che è desiderata da tutti. Vincerla in Brasile, sarebbe il sogno perfetto. Ma bisogna stare calmi e prepararsi perbene. Intanto ora dovrò pensare al Napoli, poi penseremo al Mondiale».
Fonte: Corriere dello Sport
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