TORINO – Non c’era fallo, per l’uomo partita Gonzalo Higuain, l’azione del gol è stata assolutamente regolare. «Assolutamente non c’è fallo – spiega a caldo l’argentino – Siamo andati entrambi, io e Glik, a rincorrere il pallone, c’è stato un contatto regolare, lui è caduto e io no. L’azione è stata molto veloce e credo che l’arbitro abbia visto bene: l’avversario e io abbiamo fatto la stessa cosa e semplicemente uno ha prevalso leggermente».
NESSUN DUBBIO -Dunque, nessun dubbio, il gol per Higuain è buono. Andatelo a dire a Ventura: «Per favore, andare a riferire a Higuain quello che penso. Forse ha ragione lui, Glik andava espulso?». Quello che pensa Ventura è facile prima immaginarlo e poi lo si sente dalla sua viva voce: «In trent’anni di calcio non ho mai visto una cosa simile. L’ingiustizia è clamorosa». Higuain non sembra dare peso alle polemiche granata. Si limita a parlare del Napoli, così: «Abbiamo dato una bella risposta alla Roma, conquistando tre punti molto difficili, contro un avversario che ci ha fatto soffrire non poco e che ha preso anche due pali. Ma la squadra è in ripresa e la fiducia non è mai mancata, nemmeno nei minuti finali. Adesso aspettiamo giovedì con la stessa fiducia per dimostrare che siamo ancora in grado di dire la nostra anche in Europa».
EFFETTO PIPITA -Higuain, con il gol di ieri sera, ha “regalato” al Napoli la bellezza di quindici punti, con le sue reti decisive. Ma Benitez precisa: «Lui non ha regalato niente perché è un professionista. I punti conquistati sono tanti, ma senza i compagni non li avrebbe fatti. Complimenti a lui e alla squadra». Il Pipita aveva sfiorato il gol anche nel primo tempo, dando l’impressione che, se non lo avesse fallito di un soffio, avrebbe potuto essere goleada per il Napoli, che invece ha sofferto parecchio. «Il Torino ci ha preso le misure nel primo tempo ed era pronto a conquistare palla sulla tre quarti sua, per ripartire in velocità – spiega ancora l’argentino – Era rischioso sbagliare o concedere anche solo qualche ripartenza. Benitez ce lo aveva detto e naturalmente questo ci ha frenato un po’. Però nel finale abbiamo messo sotto il Torino e se fossimo riusciti a farlo prima, probabilmente avremmo passato una serata più tranquilla».
ORA IL PORTO -Sull’impegno di giovedì, la vede esattamente come Benitez: ri riparte dall’1-0 per gli avversari, però si gioca al san Paolo. «Per noi è una finale e ci metteremo tutto l’impegno e la concentrazione. Il Porto è una squadra esperta, ma noi ce la possiamo fare». Leader superconfermato, dunque. L’umiltà e la determinazione con cui questo campione si batte anche se i traguardi più prestigiosi sono lontani, ne conferma lo spessore umano e professionale. Con Glik, all’uscita dal campo, c’è stata qualche parola, ma soprattutto di chiarimento. Un leader si guadagna anche il rispetto degli avversari, anche se questi si sentono defraudati, come è successo ieri sera a Torino. D’altra parte, probabilmente, contrasti come quello con Glik, in velocità e senza violenza, in Spagna, dove Higuain ha giocato, probabilmente non si fischiano.
CORI VIETATI- I tifosi del Torino hanno lanciato due cori contro i napoletani, «noi non siamo napoletani» e «Vesuvio lavali col fuoco».
Fonte: Corriere dello Sport
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