Perché poi le stelle staranno un po’ a guardarsi, teneramente, scorgendo l’uno negli sguardi dell’altro il senso pieno delle loro vite, le notti in blanço a Madrid e sentimenti racchiusi in quello spot dell’amicizia che Gonzalo Higuain trasmette pubblicamente: «La cessione di Ozil per 50 milioni di euro è stato un affare per l’Arsenal, perché stiamo parlando di uno dei calciatori più forti al mondo». Re per una notte, ch’è ovviamente Real: e in quella sfida a distanza, c’è l’essenza di un’estate tormentata, un passaparola che agita il mercato e poi l’addio in tandem da una città meravigliosamente affascinante e però anche ormai irrimediabilmente distante. Adios: trentotto milioni di euro (più di due bonus) per approdare nel regno di Diego e cogliere l’abbraccio quotidiano d’una Napoli stregata da el Pipita, dal suo cinismo d’autore ma anche dall’umiltà che lo concede agli schemi, agli interessi collettivi e una dimensione (quasi) favolistica dalla quale non ci si può staccare: «Io qui sento ogni giorno l’affetto del pubblico…».
AMIGOS – E’ semplicemente Arsenal contro Napoli, è indiscutibilmente Higuain contro (contro?) Ozil, due degli uomini che a peso d’oro hanno strapazzato il mercato e riscritto le gerarchie in Italia e in Inghilterra, riequilibrando valori che sembravano ormai perduti e riconsegnando ambizioni che rischiavano di sopirsi, d’appiattirsi. Benevenuti all’Emirates, lo “Stadium” di Ozil che però poteva essere anche quello del Pipita, strappato all’ostinazione di Arsene Wenger da un blitz in piena regola che Aurelio De Laurentiis scelse d’affrontare con un carico di milioni di euro per dimenticar Cavani e per concedersi sempre nuovi sogni, persino senz’alcuna frontiera.
IL BOMBER C’E’ – Si gioca ed i dolorini sparsi che un po’ inquietano restano in infermeria, galleggiano nell’attesa d’un match imperdibile, svaniscono nel richiamo selvaggio per una serata da Champions che va afferrata a prescindere dai dubbi e poi affogata in quell’acido lattico che alimenta le preoccupazioni su quel Pipita d’oro che finirà per attrarre come una calamita l’attenzione della Londra dei Gunners: l’uomo dei sogni, ancor prima che atterrasse a Gatwick Ozil, fu avvicinato, corteggiato e persino un po’ sedotto, prima che spuntasse il Napoli e gli presentasse la propria irrinunciabile offerta romantica e offrendogli il San Paolo. «Io so bene quello che Maradona rappresenta per questa città e sono fiero di poter essere qua. L’ho avuto come allenatore, lo conosco bene di persona e ciò per me è motivo d’orgoglio. E poi qui tutto sa di lui».
IL DUELLO – Le luci della ribalta accecano, abbagliano e un po’ elettrizzano e in quest’Arsenal-Napoli ch’è tutto da vivere, el Pipita va a scovar di nuovo se stesso, la raffigurazione compiuta d’un bomber perfidamente autorevole (quattro reti sin qui) che tra il Sassuolo e il Genoa s’è concesso una pausa di riflessione. Perché le stelle mica possono poi stare per troppo tempo a guardare…
Fonte: Corriere dello Sport.
La Redazione.
D.G.
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