Domani Cesare Prandelli guiderà i suoi azzurri da Papa Francesco, in Vaticano. Un sogno è stato realizzato. L’altro, resterà tale: «Il Santo Padre in tribuna all’Olimpico? Io proverò a chiederglielo, ma forse sarò troppo emozionato». Ma c’è da giuraci, il ct sarà contento lo stesso. Con lui Lorenzo Insigne e Christian Maggio e tutti gli altri 25 convocati per questa amichevole che si giocherà mercoledì sera ma che avrà il suo momento clou domani a mezzogiorno, nella Sala Clementina della Città del Vaticano, con l’udienza privata che Sua Santità concederà alle delegazioni, quella italiana e quella argentina. E il Pontefice, che non ha mai nascosto il suo tifo per il San Lorenzo de Almagro, squadra del quartiere Boedo di Buenos Aires, sarà felice di poter abbracciare e salutare tutti questi campioni. Jorge Mario Bergoglio, prima di entrare in seminario, frequentava lo stadio del San Lorenzo e, da cardinale, nel 2008, celebrò la messa per il centenario del club. La passione per il Ciclone (così è definito il San Lorenzo) è un orgoglio sempre esibito. Domani potrà vedere Ezequiel Lavezzi, che nel San Lorenzo ha mosso i primi passi prima di approdare al Napoli e con cui ha vinto il campionato di Clausura nel 2007 e salutare l’intera Seleccion: Messi e Higuain (ma c’è pure il quarto napoletano, Federico Fernadez) guideranno i Papa-boys del calcio. La nazionale argentina è già arrivata nella capitale, ma Messi ancora non c’è per la delusione di centinaia di tifosi in attesa: arriverà in giornata. Non si sa se scenderà in campo all’Olimpico, perché ha un piccolo problema fisico, ma a Roma la Pulce arriverà di sicuro per l’udienza papale. L’Argentina alloggia nello stesso albergo dell’Italia, che invece si raduna in giornata (ieri sera è arrivato a Roma solo Ranocchia). Caso unico, per l’appunto di un raduno nella stessa sede. Come unico, eccezionale è lo scopo di questa gara che è amichevole allo stato puro. Organizzata con la finalità di unire ancora di più Italia e Argentina. Bergoglio-tifoso ha già ricevuto in regalo da Zanetti la sua maglia nerazzurra numero 4, la fascia da capitano con le bandiere di Italia, Argentina e Città del Vaticano. E qualche settimana dopo l’elezione a Pontefice Javier è stato ricevuto in udienza privata da Papa Francesco insieme con sua moglie e i tre figli. Ora tocca alle due nazionali che riempiranno di omaggi il Santo Padre. Tra i Papa-Boys c’è anche Lorenzo Insigne, alla sua seconda convocazione con l’Italia. Cesare Prandelli è evidente ha già messo fuori il cartello dei lavori in corso subito dopo la Confederation Cup: «Il gruppo diventerà un gruppone», aveva detto. In nome della competitività, «e a me piace sempre molto che ci sia», e dunque delle prospettive in vista Mondiale. Per i quattro «napoletani» sarà una giornata speciale, di quelle che verranno ricordate per sempre. Un momento unico, da vivere in maniera privata. Anche l’Italia e l’Argentina del rugby andranno, prima di affrontarsi, da Papa Francesco: succederà a novembre, perchè (non a caso) Roma è stata scelta come sede del test match autunnale fra gli azzurri e i Pumas.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
S.D.
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