Tornata allo status momentaneo delle amichevoli, in particolare questa ferragostana, l’Italia ha continuato sulla strada dell’anno precedente. Perdendo cioè le partite che non contano. Il che non è poi un gran problema, ma insomma un segnale pure potrebbe esserlo. Ha dimostrato soprattutto l’Italia di essere complessivamente inferiore all’Argentina, che ha affrontato il match con molte meno remore e pensieri, mentre nella testa degli azzurri già frullano in testa le Supercoppe e i preliminari di Champions League. Tant’è vero che la nazionale mandata in campo è stata anche abbastanza strana e rimaneggiata. Con molta meno Juve. E con De Rossi in difesa: non è una novità assoluta e anzi mossa che ormai in azzurro si sta ripetendo con una certa frequenza. Una partita senza Messi e Balotelli è una partita non dimezzata ma quasi. In ogni caso l’Argentina ha prevalso senza problemi, appena ha pigiato sull’acceleratore si è ritrovata in vantaggio di due gol. Migliore in campo Higuain, per il piacere dei tifosi napoletani che hanno visto anche un gran gol di Insigne. Ecco, è stata la partita della pace, la partita dedicata a Papa Francesco. Ma restando al campo ho colto un certo vento del Napoli. Che chissà per quanto può spirare così forte.
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