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Higuain in dubbio anche con il Livorno. Si punta sulla sosta per recuperarlo

Bandiera bianca, o magari azzurra, ma comunque è una (mezza) resa: è la sconfitta che non si può evitare contro la natura, contro l’acido lattico, l’affaticamento che indurisce i muscoli e consiglia di starsene buoni, di non osare, di non rischiare, perché la stagione è lunga e non conviene a nessuno. Bandiera al vento, con lo sguardo di Higuain perso nel vuoto dell’Emitares Stadium e l’espressione infastidita di chi ci ha speraro fino all’ultimo secondo, ci ha provato, ha interprellato i medici ed i meteorologi, ha avvertito il clima, s’è rimesso in discussione e poi ha abbassato il capo: niente Arsenal e niente Livorno, a meno di clamorose sorprese che però appaiono improbabili.
EL PIPITA – Cinque minuti di seduta al lunedì, il tempo necessario per intuire ch’è complicato e che è perfettamente superfluo entrare in conflitto con il proprio corpo, che in quel momento non ne ha proprio: il secondo tempo di Genova è l’effetto, ma la causa va ricercata nella imponderabilità e in questo calcio che semina partite a getto continuo. Niente Arsenal, ma la sosta diventa un’alleata con la quale condividere la speranza di ripresentarsi, eventualmente si giochi, con la Roma, all’Olimpico, al San Paolo o dove si deciderà.
CASA REAL – Il responso negativo pure per Albiol, l’ottimista per natura che a Marassi ha provato a darsi coraggio e a lanciarsi verso l’Emirates; ma quello che all’una sembrava una missione impossibile, alle cinque della sera diviene un miracolo alla napoletana la bandiera da blança, diviene azzurra.
SI CAMBIA – Il Livorno è adesso, lo sta studiando Benitez al video, di rientro da Londra, ha già allertato il Napoli ricordandogli il precedente con il Sassuolo. Interventi mirati, a tutto campo, con la tabella del minutaggio in mano e il medico sociale a fianco: l’ora e mezza di Armero sta scoccando – inevitabilmente – e lì dietro si procederà per gradi, sistemando Cannavaro al fianco di Britos, lasciando Behrami dinnanzi alla difesa ma probabilmente con Dzemaili, poi inserendo Mertens.

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

G.D.S.

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