Marsiglia. Higuain molto più no, che sì. Anzi, quasi del tutto no. Ancora una volta fuori. Il tormento continua: il Pipita in panchina, anche a Marsiglia, salvo clamorose sorprese. L’argentino ancora non è sciolto quando scatta, fa fatica, soffre a tornare al top della condizione dopo l’infortunio muscolare subito al flessore della gamba destra a Genova. E così anche stasera nel match decisivo di Champions al Velodrome non ci sarà dall’inizio: al suo posto nuovamente Pandev, il macedone impiegato per necessità da prima punta. La lunga vigilia del match di Champions è stata ancora una volta la lunga vigilia dell’argentino. I suoi dubbi, quelli di Benitez. «Si è allenato ieri e si allena ora, poi vediamo. Ogni giorno va un po’ meglio: alla fine sarà una decisione tra me, lui e il dottore», ha detto Rafa. Poi è sceso più nei dettagli. «Quando un calciatore subisce un infortunio, poi ha bisogno di tempo per rimettersi completamente a posto. Qualcuno ha bisogno di meno tempo, qualche altro di più. Nel caso di Higuain quando hai un infortunio al muscolo e fai uno sprint non puoi controllare bene quello che scatta nella tua testa. Può guadagnare tempo allenandosi con la squadra, poi potrà andare completamente bene oggi, domani, tra tre giorni. Vedremo. Per tanti giocatori nella mia carriera è stata solo una questione di tempo, poi hanno sempre giocato tutti».
Decodificando le parole di Benitez l’argentino non è ancora pronto al cento per cento e non verrà rischiato dall’inizio contro il Marsiglia. Una lunghissima vigilia, cominciata all’imbarco a Capodichino. «Come va Gonzalo?». «Sto bene, sto bene», risponde a Sky. In pomeriggio anticipa tutti i compagni allo stadio Velodrome, arriva in compagnia del preparatore atletico Paco De Miguel. Comincia a provare qualcosa lontano da sguardi indiscreti, in palestra. Una corsa contro il tempo quella del Pipita, la rifinitura sul campo, la voglia di provarci fino alla fine per non saltare l’Om, la più debole del girone. Il dilemma Higuain. L’infortunio al flessore della coscia destra è superato ma la condizione migliore è ancora lontana. Fuori causa dalla partita contro il Genoa: ha saltato Arsenal in Champions e il Livorno. Niente convocazione con l’Argentina: è rimasto a Castelvolturno per curarsi e recuperare la condizione. Ma la testa non si è liberata completamente, il Pipita ha avuto timore di forzare: è riaffiorata la paura di un vecchio infortunio subito più o meno allo stesso punto la stagione scorsa al Real Madrid e che lo tenne fuori due mesi. Un’infiammazione di una cicatrice muscolare, remore più che altro di natura mentale a forzare e così Higuain ha faticato a tornare in condizione. Benitez lo sta seguendo passo dopo passo e lo ha fatto anche dopo la trasferta di Roma, dove ha giocato solo i venti minuti finali. Il Pipita sabato si è allenato da solo a Castelvolturno, una tabella specifica di lavoro per accelerare i tempi. Domenica ha lavorato più degli altri: prima la partita sei contro sei, poi un lavoro atletico individuale. Ma Higuain dovrà ancora frenare in una gara decisiva e contro l’Om a Benitez mancheranno già due uomini importanti in difesa per infortunio, Britos e Zuniga. Il Pipita nel Real l’anno scorso restò fuori due mesi per l’infortunio al flessore. Lo stop più lungo in Spagna nel 2010-2001, un problema alla schiena (ernia del disco), lo tenne fuori tre mesi. Un problema muscolare anche nel 2009-2010 e adesso lo stop con il Napoli.
Ancora panchina a Marsiglia per Higuain, l’attaccante costato 40 milioni, il grande colpo del mercato di De Laurentiis, il bomber acquistato per far dimenticare Cavani. Preso per fare la differenza, a Marsiglia comincerà ancora dietro le quinte, in panchina. Salvo sorprese.
Fonte: Il Mattino
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