Ha i suoi buoni motivi per arrabbiarsi, il Napoli non lo mette in condizione di sprigionare il suo potenziale tecnico, eppure gioca e ci mette sempre l’anima. Gonzalo Higuain è un esempio per attaccamento e professionalità. Accettò di scendere in campo nei preliminari di Champions pur avendo pochi giorni di preparazione nelle gambe. Rifiutò di fermarsi con lo Sparta Praga perchè occorreva partire con il piede giusto in Europa League. Non ne ha saltata una finora, arrivando a collezionare già 519 minuti giocati. Dopo un Mondiale così tirato e così amaro per l’Argentina, non sono pochi. Eppure quasi certamente ci sarà anche stasera con il Palermo. Non può mancare. Al limite si fermerà domenica con il Sassuolo ma stasera no. E’ troppo importante la sua presenza al centro dell’attacco in un momento così delicato. E poi, Benitez non dispone di un altro attaccante con le stesse caratteristiche ed altrettanto micidiale in zona-gol. Dovrà giocare di nuovo lui e stavolta lo farà con maggiore determinazione di prima. Il Napoli ha bisogno di rialzarsi dopo il kappaò di Udine. L’ambiente s’aspetta una vittoria in campionato, la prima al San Paolo, per non sprofondare nello sconforto. E il Pipita, così come fece con lo Sparta Praga, è pronto a recitare da protagonista. Pronto a trascinare i compagni al riscatto. Pronto a esultare per il primo gol in campionato. Finora Higuain ha centrato il bersaglio solo in ambito europeo: una volta con l’Athletic Bilbao (assist di Hamsik) e l’altra con lo Sparta Praga (su rigore). Ora insegue una rete che possa valere punti preziosi per la classifica. Con il Chievo fallì l’occasione del penalty e successivamente il portiere Bardi gliene negò altre due; a Udine è toccato al nazionale greco Karnazis sbarrargli la porta su quel diagonale a botta sicura; stasera, invece, si troverà di fronte un campano figlio d’arte, Stefano Sorrentino, che al San Paolo si è spesso esaltato. Ma Gonzalo Higuain è motivato più che mai. Chi ha avuto modo di scrutarlo da vicino dopo Udine, racconta di un calciatore che schiuma rabbia da tutti i pori, tanta la delusione di questo avvio di stagione. Come se non fosse bastata l’amarezza del Mondiale, ci voleva anche la stentata partenza del Napoli, per non parlare della campagna acquisti che evidente avrà lasciato con l’amaro in bocca anche lui. Higuain si aspettava l’arrivo di altri campioni per poter competere a grossi livelli. Si aspettava la vetrina della Champions League. Ma non per questo si è disaffezionato dal progetto-Napoli. Continuerà a dare tutto se stesso in campo come ha sempre fatto. Sperando magari che il collettivo acquisti via via più sicurezza e scioltezza in maniera tale da metterlo in condizione di brillare e far gol.
PARTEMZA-SPRINT. Lo scorso anno, non c’erano stati i Mondiali, la squadra ingranò subito, ed il Pipita realizzò tre gol nelle prime quattro giornate di campionato (al Chievo Verona ed al Milan in trasferta; all’Atalanta in casa). Ma aveva calato il suo biglietto da visita già con il Borussia Dortmund (18 settembre). In questa stagione, pur avendo speso tanto in termini di energie, ha raccolto solo due gol di cui solo quello con lo Sparta ha contribuito ad una vittoria. Schiuma rabbia, quindi, il Pipita ed i difensori del Palermo dovranno sottoporsi a straordinari per fermarlo. Ma Higuain, da solo, non potrà mai tirare fuori il Napoli dal tunnel in cui si è infilato. Occorre che i compagni lo riforniscano in maniera adeguata e dialoghino con lui negli spazi stretti, così come negli assist da fondo campo. «Ragazzi, ora basta, giochiamo come sappiamo», pare abbia detto l’argentino dopo l’inatteso stop di Udine. Intanto Benitez raccomanda al Pipita di sprecare meno risorse fisiche e di restare tranquillo: presto arriverà anche il gol in campionato e presto arriverà anche il riposo per lui, soprattutto per lui che non si è mai fermato finora.
Fonte: Corriere dello Sport
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