NAPOLI – Ora sarà lui a spingere per giocare. Si sente meglio e spera di esserci anche con il Torino mentre l’allenatore ed il medico sociale preferiscono andarci cauti: seguire la tabella di recupero graduale che prevede il raggiungimento del top a Firenze o immediatamente dopo. Ma quell’occhiolino di Higuain sia a Benitez che al medico sociale De Nicola, al momento della sostituzione a Marsiglia, era sembrato più che eloquente. El pipita non aveva avvertito alcun tipo di fastidio muscolare. E quella cicatrice al bicipite femorale destro se n’era stata tranquilla al suo posto. Anzi, nell’azione dell’apertura e dell’assist fornito a Callejon sul primo gol, il muscolo era stato sollecitato abbastanza con la torsione sul destro ed il calcio lungo di sinistro. Ma nessun problema, l’argentino era soddisfatto anche se solo un tantino dispiaciuto per aver divorato una ghiotta palla-gol. «Tutto ok» , ha sussurrato Higuain al tecnico ed al medico sociale quando si è seduto in panchina per assistere all’ultima mezzora di gioco.
Ed al termine della gara è stato il primo a correre verso Duvan Zapata e complimentarsi con lui. Il colombiano l’aveva rilevato al 57′ ed era andato anche in gol. «Bravo, un golazo» , gli ha detto, abbracciando lui e dopo di lui, tutti gli altri compagni di squadra. Higuain è un uomo spogliatoio. Stimato non solo dai suoi ex compagni del Real Madrid, Albiol e Callejon, anche da Reina e tutti gli altri. El pipita era contento ed anche tranquillizzato dopo lo sforzo atletico durato un’ora circa. Nessuna fitta al bicipite femorale. Nessun formicolio. Certo, l’esplosività non è ancora quella dei giorni migliori. Ma il test è stato confortante. Al di là di ogni aspettativa. E la testa finalmente sgombra da quelle apprensioni che coincidono con il periodo rimasto fermo a Madrid per lo stesso motivo: sette ottobre 2012, sette gennaio 2013. Tre mesi di stop per un problema muscolare allo stesso posto: bicipite femorale destro. Normale che il venticinquenne attaccante argentino, nato solamente in Francia, e voluto espressamente da Don Rafa avesse remore di ogni tipo dopo i fastidi accusati prima di andare a Londra per la trasferta in casa dell’Arsenal. E li avesse ancora di più non conoscendo a fondo le capacità professionali, nonchè le esperienze accumulate, dello staff sanitario del Napoli. De Nicola, D’Andrea, Canonico, e soprattutto le altre figure professionali che collaborano nel settore, dal riabilitatore Rosario D’Onofrio, ai fisioterapisti, ai massaggiatori avevano compiuto lavori eccellenti con Campagnaro, Pandev, Dossena.
QUESTIONE DI FIDUCIA – Ma Higuain è stato gestito soprattutto nella maniera migliore da Rafa Benitez. Gestito come meglio non avrebbe potuto. Con delicatezza, rispetto, tatto. Il tecnico ha concesso ampia libertà di scelta al calciatore. L’ha lasciato tranquillo fino all’ultimo. «Sarai tu a decidere, se te la senti. Ci sono Pandev e Duvan a disposizione, non ti preoccupare» , gli ha ripetuto Benitez prima della gara nell’albergo di Marsiglia. Ma El Pipita non voleva mancare ad un appuntamento così importante. Si è fidato di quanto gli diceva il medico sociale De Nicola. E’ andato in campo ed è stato anche decisivo con quella giocata da campione vero. E ieri sera, davanti alla tv, osservando Real Madrid-Juventus, nessuna nostalgia. A Napoli si sente protagonista in assoluto e domenica vorrebbe scendere di nuovo in campo. C’è tempo per decidere. «Piano Gonzalo e fidati di noi» , incalzano De Nicola e Benitez.
Fonte: Corriere dello Sport
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