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Higuaìn a secco da sei mesi in A, vuole sbloccarsi con il Torino, tra le sue vittime preferite

L’ultimo graffio in campionato il 13 aprile.Anzi gli ultimi tre graffi, la tripletta realizzata contro la Lazio, higuain-napoli-735x490quasi sei mesi fa. Esattamente 175 giorni. Un’eternità per uno come Higuain,anche se c’è da tenere presente che il Pipita saltò l’ultimo mese di partite del campionato scorso per l’infortunio alla caviglia subito al Meazza con l’Inter e che ovviamente c’è stata la sosta estiva.Un digiuno che fa comunque effetto e sicuramente notizia.Cinque partite, zero gol in campionato,quattro volte da titolare e il finale di partita con il Palermo.L’anno scorso di questi tempi era già a quota quattro, lo stesso bottino di Hamsik,anche lui alla ricerca del primo gol in campionato e che al San Paolo non segna ormai da undici mesi e cioè dalla rete al Catania del 2 novembre.Stavolta il Pipita l’appuntamento con il gol non vuole proprio rimandarlo,lui che l’anno scorso è stato l’ammazza-Toro, decisivo nelle due vittorie contro i granata sia al’andata che al ritorno.Una doppietta su rigore nella sfida del San Paolo e un gol all’ultimo respiro, e molto contestato dal Torino, nel match di ritorno all’Olimpico. Un avversario giusto per sbloccarsi, per tornare a segnare.Sta bene e ha voglia Higuain.Sorridente e carico nella trasferta europea a Bratislava.E decisivo,gli sono bastati 47 secondi per chiudere la partita: suo il colpo di testa del raddoppio sul cross perfetto di Hamsik.Tre reti, tutte in Europa,una nel preliminare di Champions al San Paolo con l’Athletic Bilbao e due in Europa League, quella a Fuorigrotta contro lo Sparta Praga e la rete di giovedì scorso allo Slovan.Un digiuno da interrompere per se stesso e per il Napoli. Sono mancati i suoi gol nelle prime cinque partite, Gonzalo stregato da Bardi,il portiere del Chievo Verona che gli disse no su calcio di rigore. Altre chance non concretizzate,non tantissime in verità. In compenso un contributo essenziale in termini di assist, suo quello prezioso a Callejon per il gol vincente contro il Sassuolo.Azione in fotocopia di quella a Genova nella prima partita di campionato,cross del Pipita e tocco sotto porta dello spagnolo.Un altro assist prezioso in Europa League a Mertens sul gol dell’1-1 allo Sparta Praga. Uomo squadra l’argentino ma da lui si attendono innanzitutto i gol.L’anno scorso lottò a lungo perla classifica cannonieri poi si fermò nel finale e vide sfilare via Immobile e Toni. Quest’anno è partito con l’handicap,fermo ancora a zero dopo cinque giornate.Un intero campionato davanti per recuperare e tornare in corsa anche perché fin qui un vero e proprio bomber in serie A ancora non si è messo in evidenza.Il Pipita sta bene e ha voglia di sbloccarsi,digerito il contraccolpo dell’eliminazione nel preliminare di Champions League con l’Athletic Bilbao vuole contribuire più che mai al rilancio in campionato del Napoli.E vuole farlo con reti pesanti,possibilmente decisive. Il Torino tra i suoi avversari preferiti l’anno scorso, i sei punti conquistati dagli azzurri tra andata e ritorno furono tutti merito suo. E contro il Toro adesso vuole interrompere l’astinenza.

Fonte: Il Mattino

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