All’Hotel Vesuvio di Napoli si parla della sfida del San Paolo, con il Bayern Monaco che si prepara a dimostrare per l’ennesima volta di essere una corazzata con un cammino impressionante finora in Bundesliga e Champions League. I colleghi tedeschi, tra uno stereotipo e l’altro sussurrato a bassa voce, vengono colpiti dal fascino del lungomare di Napoli. Diego Contento gli dice che “Napoli è una città da sogno” e qualcuno, mangiando una pizza e confrontando la nebbia di Monaco di Baviera al sole ed al mare di Via Partenope, mette in discussione lo sguardo parziale proposto dai media.
Napoli-Bayern Monaco comincia un giorno prima con le considerazioni dei due tecnici che parlano alla stampa quasi in contemporanea. L’incontro tra la compagine bavarese e la stampa comincia con un’ora di ritardo alle 14:15 a causa della nebbia che ha fatto ritardare l’arrivo a Capodichino del Bayern Monaco. Parlano prima Schweinsteiger e Contento.
Il centrocampista tedesco, accostato tra i papabili mister X del Milan quest’estate, apre la strada al suo allenatore dando grande considerazione al Napoli. “Il Napoli è la squadra più forte d’Italia, puntano molto sulla fase offensiva, come ho potuto vedere nelle gare contro Manchester City e Villarreal. Sono impressionanti anche per la partecipazione al gioco dell’intera squadra”. Quanto tengano a questa partita si capisce subito: “Se riuscissimo a vincere ci porteremmo a cinque punti di vantaggio sulla seconda”- recita ancora l’anima del Bayern Monaco, il mediano inesauribile che mantiene la giusta distanza tra i reparti.
Per Diego Armando Contento è tempo di nostalgia, dai suoi occhi e dalle sue parole si vede il rispetto per la terra dei suoi genitori: “Non parlo l’italiano, al massimo posso farlo in napoletano”, scherza l’esterno sinistro classe ’91 che fa l’alternativa a Lahm e che magari potrebbe servire proprio al Napoli. Libere riflessioni di mercato, niente di più.
Un collega tedesco gli chiede un pensiero su Napoli e il figlio di emigranti tira fuori una cartolina d’amore: “Bisogna godersi il sole di Napoli, si mangia benissimo, lo possono vedere tutti. Per me Napoli è una città da sogno”. Il tempo per i ricordi è finito, la parola passa ad Heynckes e si parla di calcio, tattica, anche se c’è spazio per l’amarcord della semifinale della Coppa Uefa del 1989 (Heynckes era in campo). Mentre Mazzarri a Castelvolturno fa notare la contraddizione per cui in Europa il calcio espresso dal Napoli è ritenuto il migliore d’Italia, in questo Paese dove la superficialità domina vige ancora l’etichetta delle ripartenze. “Abbiamo cominciato bene il girone di Champions League e vogliamo continuare su questa strada. Sappiamo che è una partita difficile, ho studiato il Napoli. Sono molto impressionato dalle qualità degli azzurri, è il miglior calcio italiano, gioca in maniera diversa rispetto ai classici schieramenti di questo Paese. Non vorrei sbilanciarmi su qualche giocatore in particolare, perchè il Napoli ha più di undici giocatori di grande qualità. Il Bayern è sulla buona strada, ogni giocatore gioca anche per il compagno. E’ importante sempre mantenere gli equilibri tra attacco e difesa, fare le sostituzioni al momento giusto. Non siamo impressionati da nulla per domani, abbiamo una grande squadra e siamo sostenuti da tifosi entusiasti. La semifinale di vent’anni fa non ha alcun valore rispetto alla gara di oggi valida per la fase a gironi, abbiamo molte possibilità di avere successo al San Paolo. Il Napoli è una squadra atipica, trascinata dall’emozione, dall’entusiasmo e dal suo pubblico. Questa è la condizione più pericolosa, vorrei anche aggiungere che ha vinto contro grosse squadre come Milan, Villarreal e ha pareggiato contro il Manchester City”
Così come il tecnico del Villarreal Garrido, Heynckes spiega di studiare la compagine partenopea e di comprendere ed ammirare la particolarità del suo sistema di gioco. Nonostante lo scivolone contro il Parma ed i limiti generali della rosa soprattutto riguardo alle alternative, Mazzarri fa bene a ribadire il rispetto acquisito dal Napoli in Europa. Per crescere ancora, serve che la cavalcata europea continui. In bocca al lupo, Napoli!
Fonte: Ciro Troise per il “Corriere del Pallone”
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