Allegria! E però – in quell’espressione un po’ contrita – non ce n’è traccia: 1-1, ma quel bicchiere poggiato sul tavolo non disseta e a Jupp Heynckes dà l’impressione d’essere mezzo vuoto. Allegria! Ma non c’è verso: perché l’ora e mezza alle spalle lascia segni profondi sul viso stanco, un po’ deluso: ed è inutile andare a pescare il pelo nelle aree di rigore. Allegria: macché!
Heynckess, che impressione ha avuto?
«Le mie sensazioni contano poco, quel «Avremmo meritato la vittoria, ma il pari mi va bene. La squadra di Mazzarri ha cuore e può qualificarsi»che vale è il risultato: l’1-1 è stato condizionato da una serie di episodi, il nostro gol in avvio e il rigore sbagliato, però da allenatore posso essere soddisfatto della prova della squadra: ha controllato la partita, l’ha tenuta viva e poi l’ha difesa quando è divenuta molto intensa».
Alla vigilia, tanti elogi per il Napoli; e alla fine?
«Mi ha semplicemente confermato ciò che sapeva: sa cosa fare e poi ci mette il cuore, l’entusiasmo, una determinazione incredibile».
Visti in tv, sono accadute cose strane…
«Io dalla mia posizione non riesco a vedere e non dò valutazioni in merito. In genere, non mi invischio in vicende che riguardano la direzione arbitrale».
Due punti persi o uno guadagnato?
«Ero venuto qua per vincere, perché la nostra natura ci spinge ad osare sempre. Per mezz’ora e forse anche per un tempo, abbiamo dato dimostrazione delle nostra capacità. Io credo che, tutto sommato, avremmo meritato la vittoria; però mi tengo questo pareggio che mi accontenta».
Classifica corta: il passaporto non è ancora timbrato.
«Non sono un profeta e dunque è difficile che mi sbilanci nei pronostici. Anzi, non m’appartengono. Nel girone di ritorno avremo la possibilità di sfruttare il fattore campo, però i due posti sono assolutamente liberi. E’ chiaro che il Bayern vuole andare avanti ed il vantaggio è prezioso».
Tra varie luci, l’ombra di Ribery….
«Ma qui si gioca ogni tre giorni ed io non mi aspetto che i miei siano sempre al massimo. Ribery si è espresso a livelli di tanti altri compagni, però è evidente che un ritmo elevatissimo diventa complicato tenerlo con questa sequenza di gare».
Mai temuto di perdere?
«Assolutamente mai. So di avere un gruppo esperto e solido. Dal campo, mi è sempre stata trasmessa fiducia, ottimismo».
La cosa più bella della serata all’interno del san Paolo?
«Il clima di festa, la coreografia, la partecipazione della gente. Questo è lo stadio di Maradona, il più grande calciatore di tutti tempi, e ora ci gioca una gran bella squadra come Napoli, ch’è in corsa per andare avanti». Allegria!
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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