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Hernandez, il non-sostituto di Cavani che può essere l’arma in più

Da Palermo a Napoli e poi Parigi. Ecco l’ascesa verticale (ma poi sarà veramente così?) di Edinson Cavani. Da Palermo a Napoli, per ora, l’ipotesi di arrampicata di Abel Hernandez. Sulle tracce del Matador connazionale, che aveva a lungo gioito quando gli si prospettò la piazza napoletana con annessi e connessi. Sino a lasciare in effetti solo un breve ma anche un po’ irritante messaggio: adieu. Passi di Pimpholo e Cumbia, le stesse danze che usa per esultare dopo i gol, in totale “alegria”, se per lui dovesse improvvisamente aprirsi L’uruguaiano del Palermo resta uno degli obiettivi della società azzurra (occhio alla Roma)quella porta tutta azzurra.
Hernandez per il dopo-Cavani, detta così sarebbe molto semplice, ma in effetti non lo è.
SOSTITUTO – Perché il “Joya” (sta per gioiello) dei rosanero arriverebbe di certo per fare l’alter ego del naturale sostituto di Cavani. Damiao, Higuain o chi altro si voglia. Lo sanno anche le pietre arse dal solleone che, per sostituire mister 104 gol, ci vuole ora un nome che si porti appresso tante altre belle cose. Però, un tipetto alla Hernandez avrebbe di certo un suo perché. Anzitutto, se non dovesse presto arrivare quel “nome”, si potrebbe partire con lui per dare un primo volto all’attacco voluto da Benitez. E poi ci si assicurerebbe se non altro un rincalzo piuttosto valido, un Joya (in progress) da instradare sul percorso di Cavani (sino a Napoli). Non solo da un punto di vista chilometrico, ma provando a fargli fare il salto di qualità. Che in serie B appare difficile. E poi, a ben vedere, le premesse ci potrebbero anche stare. Non va cioè negato a priori che Abel Hernandez, 22enne (a giorni 23) di Pando, incantevole cittadina sull’oceano nel sud dell’Uruguay (32 mila abitanti), un po’ la fantasia riesca a stuzzicarla. Perché ha innegabile qualità ed è un giovane di belle promesse che per adesso stazionano sui binari (anche) della sfortuna. Visto che il pupillo di Delio Rossi (quello che ha creduto di più nelle sue doti) s’è messo in mostra per un doppio motivo che va a raffigurare facce diverse di una stessa medaglia. Ha molto spesso sorpreso per le sue giocate, a tratti irresistibili, e parallelamente s’è infortunato a più non posso.
STOP AND GO – Piuttosto salato il conto da questo punto di vista nei quattro anni e passa La “Joya” non vuole giocare in Serie B e al club rosanero interessa Calaiò Si lavora al copertodi Palermo
(dal febbraio 2009) con diversi malaugurati stop che ne hanno sicuramente condizionato il rendimento e la crescita. Si parte con un infortunio muscolare all’inizio della stagione 2009/10 e poi, dopo un anno, in Palermo-Lazio del 31 ottobre 2010 ecco il riacutizzarsi dello stesso guaio al bicipite femorale, che si ripresenterà nel gennaio 2011. Il successivo 5 novembre, distrazione muscolare alla coscia sinistra, fermo per oltre tre mesi, sino al febbraio 2012. Ma il “bello” deve ancora arrivare, poiché il 9 ottobre 2012 durante un allenamento nel ritiro della Celeste per le qualificazioni ai mondiali, si procura la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Ai box per addirittura sei mesi. Una iattura bella e buona.
LA SCOMMESSA – L’ Abel Hernandez che ha come riferimento il brasiliano Ronaldo, seconda (e all’occorrenza anche prima) punta, dotata di scatto esplosivo (il presidente del Penarol quando lo vendette ai siciliani affermò che fosse più esplosivo di Cavani), abile con entrambi i piedi, spiccato senso del gol, non male anche di testa, ormai adattatosi al campionato nostrano, a ben vedere potrebbe anche diventare una scommessa, al pari di quella che partì con l’arrivo del Matador. I due s’erano accavallati in più occasioni. Tipo il 15 marzo 2009, all’esordio in rosanero, Abel rilevò proprio Edinson. Lo stesso fece in Copa America nel giugno 2011 e nell’amichevole con la Francia prima della Confederations Cup (dove ha rifilato una quaterna ai tahitiani). Segnali del destino? Forse. il Joya potrebbe essere tutt’altro che un salto nel buio, a patto anche che abbia risolto le sue pendenze con la mala suerte. E’ poi il tipo di attaccante che garba a Benitez. «Non lo escludo, forse c’è stato un pourparler» così Guglielmo Micciché (vicepresidente del Palermo) a Radio Kiss Kiss. E allora, Calaiò in contropartita? Chissà. Si sa che anche la Roma lo ha cercato, il Napoli però non intende mollare

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

G.D.S.

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