Napoli e Roma, la sfida dei cento gol: 51 il Napoli e 49 la Roma. Hernan Crespo, ex attaccante argentino, ora commentatore di calcio internazionale a Fox Sports, in carriera di reti ne ha segnate 273, un esperto in materia di bomber e di gioco d’attacco.
Napoli-Roma, sfida da cento gol: uno spot per il calcio italiano?
«Sicuramente. Napoli e Roma giocano un gran calcio, segnano tanti gol e hanno dato vita quest’anno a partite spettacolari: per me sarà un piacere vedere questa sfida in tv».
I gol del Napoli arrivano più dagli attaccanti, quelli della Roma sono maggiormente un prodotto di squadra: come spiega la differenza?
«Quello che conta è arrivare al gol. Quando giocavo essendo un attaccante gradivo che arrivassero più palloni dalle mie parti per poter segnare quanto più possibile. Ora che invece osservo dall’esterno dico che l’importante è sfruttare al meglio le proprie potenzialità per arrivare al gol. E Napoli e Roma, sia pure in maniera un po’ diversa, lo fanno benissimo entrambe».
Benitez e Garcia, due nuove filosofie per il calcio italiano: quale le piace di più?
«Tutti e due hanno portato aria nuova nel calcio italiano e meritano un applauso. Tutti e due li conosco da tempo, Benitez l’ho incontrato da avversario diverse volte, con il Milan persi quell’incredibile finale contro il suo Liverpool. Garcia guidava il Lilla quando ero al Genoa e lo affrontai in Europa League. Portano avanti da tempo le loro filosofie di calcio e le hanno introdotte a Napoli e Roma. Sono stati bravi tutti e due: a Napoli non era semplice sostituire Mazzarri e impostare una squadra nuova senza Cavani. Per Garcia non era semplice risollevare il morale a pezzi di una piazza dopo l’anno scorso e la finale di coppa Italia persa contro la Lazio».
Tanti attaccanti bravi tra Napoli e Roma: chi è il re?
«Il re è Totti. Uno spettacolo nello spettacolo per i suoi numeri, un’assenza importante ma la Roma ha tanti attaccanti forti e ha dimostrato di essere pericolosissima anche senza il suo capitano».
La punta centrale sarà Destro, le piace?
«Molto, un attaccante forte, completo che ha un grandissimo futuro davanti».
Il Napoli ha Higuain…
«Higuain è un campione, segna ed è bravo negli assist. Gioca non solo per sè ma anche per gli altri e la sua presenza in campo aumenta la qualità di tutta la squadra. E poi viene dal settore giovanile del River Plate, come me: è una garanzia. Sono legato a lui in maniera particolare».
Perchè?
«Quando giocavo con i ragazzi del River Plate, il suo papà era difensore centrale della prima squadra, lo chiamavano il Pipa per il naso pronunciato, era arcigno, tignoso, ricordo le partitelle del giovedì quando mi capitava di giocarvi contro. Il Pipita è attaccante, un ruolo diverso, ma anche lui è molto determinato in campo, proprio come lo era il papà».
Torniamo agli attacchi: nel Napoli segnano anche gli altri, Callejon è a quota nove.
«Nel primo anno in Italia è partito fortissimo, i gol li segnava già nel Real Madrid ma a Napoli sta facendo addirittura meglio. La forza degli azzurri sta nell’affidabilità di tutti gli esterni: Callejon, Mertens e Insigne sono più o meno sullo stesso livello. Se gioca uno o l’altro fa lo stesso, sono tutti pericolosi e il prodotto finale non cambia».
Nella Roma chi fa la differenza?
«Gervinho, per il suo cambio di passo, la sua velocità, superiore di almeno tre volte rispetto a tutti quanti gli altri».
Nel Napoli sta un po’ mancando Hamsik?
«Direi che Hamsik negli anni precedenti ha abituato troppo bene segnando tanto e andando sempre oltre la doppia cifra. Diciamo che ha alzato moltissimo l’asticella e adesso anche se fa cose normali sembra che sia in difficoltà. Per me il suo contributo nel Napoli resta importante soprattutto a livello di equilibrio».
E la qualità di Pjanic?
«Un gran bel giocatore anche lui, come Florenzi. La qualità offensiva nella Roma è molto alta, come quella del Napoli».
Giocare al San Paolo è un vantaggio per il Napoli?
«Sicuramente, come lo è stato in coppa Italia».
Sfida decisiva per il secondo posto?
«Riparliamo lunedì, dipende da come finirà. E non dimentichiamo che il Napoli è finale di coppa Italia conro la Fiorentina e può andare ancora avanti in Europa League».
Come mai la Juve è così avanti?
«Perchè ha piena consapevolezza della propria forza. Gioca a memoria e sarà difficile anche in futuro scalzarla dal trono».
fonte: il mattino
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