L’ultima partita vera di Henrique Buss risale al 18 maggio: passerella in casa con il Verona, 5-1 e sipario sul campionato. Nonché sulle sue presenze. Calcoli e conti alla mano: da quella sera di maggio, e nelle successive gare ufficiali, il difensore brasiliano che tutti chiamano jolly ha collezionato appena due minuti: con il Brasile al Mondiale. E per la precisione nel drammatico finale della sfida con la Colombia in sostituzione di Neymar. E ora? Zero in Champions e altrettanto a Marassi con il Genoa: il rientro, però, si avvicina. E’ nell’aria, lo dicono le prove. Da centrale: vecchio stile.
CI SIAMO. E allora, il momento del grande ritorno: l’ora H, chiamiamola così. L’ora di un Henrique che, c’è da scommetterci, non sta più nella pelle. Dopo la tribuna al San Paolo e la panchina al San Mames con l’Athletic Bilbao, e a due settimane dalla panchina con il Genoa alla prima del campionato, è ovvio che ormai l’unico verbo coniugato senza sosta sia: scalpitare. L’impressione, però, è che dopo aver lavorato intensamente in sede anche nel periodo della sosta, non essendo stato considerato da Dunga per il nuovo ciclo della Seleçao, Henrique sia pronto per l’uso: con il Chievo e con lo Sparta Praga.
IL BALLOTTAGGIO. Gli indizi, tra l’altro, portano a pensare che Rafa sia orientato a rilanciarlo al centro della difesa: nonostante nella stagione precedente si sia districato alla grande sulla fascia destra, facendo di necessità virtù nel momento del bisogno, nell’ultimo periodo il brasiliano è stato provato da marcatore centrale con una certa continuità. In vista, insomma, c’è un ritorno alle origini. E dunque un ballottaggio: con Koulibaly per il posto al fianco di Albiol. Una staffetta già in essere che, con maggiore probabilità, potrebbe diventare realtà giovedì in coppa con lo Sparta Praga.
IL JOLLY. Per la sua duttilità, comunque, Benitez sa perfettamente di poterlo sfruttare anche sulla fascia destra: è il jolly, Henrique; è un uomo milleusi che non batte ciglio e garantisce tranquillità. O almeno così è stato fino al 18 maggio: dopo il Verona, il buio azzurro. E giusto il tempo di mettere il piede in Brasile-Colombia, la partita più calda della recente storia della Seleçao: il suo amico Zuniga si scontra con il suo amico Neymar e a lui tocca entrare nella querelle da sostituto dell’attaccante. Da bravo jolly. Che imbarazzo (calcistico).
Fonte: Corriere dello sport
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