E ora la torcida brasileira può pure fare festa. Un segnale, una premonizione. Il più felice è Marcos Roberto Silveira Reis. Marcos e basta da quelle parti. Venti anni al Palmeiras. Era il portiere del Brasile campione del mondo nel 2002. E’ anche l’idolo di Rafael. Aveva lanciato una petizione popolare qualche mese fa. Sentimento e superstizione. «Ogni qual volta la Seleçao è diventata campione, c’era sempre un giocatore del Palmeiras tra i convocati» . L’unico, a quel tempo, a dicembre scorso, poteva essere solo lui. E così è stato. Henrique ha preso il “Buss” per il mondiale. Nella lista dei ventitré di Scolari c’è. E i sortilegi di Marcos non c’entrano. Felipao l’ha scelto convinto. «L’ho seguito tanto. Mi piace, è affidabile. Ho fiducia nelle sue capacità» .
La chiamata, attesa. E’ arrivata all’improvviso. Era in salotto davanti alla tv. Quasi gli prendeva un coccolone. «Che gioia, ero a casa. Quasi non ci credevo. E’ stata subito una festa, telefonate di amici e compagni di squadra. Darò tutto per il Brasile. Voglio giocare le ultime due partite col Napoli per mantenere la condizione. Sarò pronto» . Twitter come un muro dove lasciare i messaggi.
Una bacheca virtuale . Complimenti, pensieri e un po’ anche di orgoglio. Per chi l’ha portato a Napoli e in Henrique c’ha creduto. «Se l’è meritata, sono felice per lui» , Benitez parla e sorride. Bigon, fiero, allarga lo sguardo. «E’ un ragazzo serio e professionale. Saprà rappresentare al meglio il suo paese e i nostri colori» . Quattro anni di contratto, tre milioni e mezzo il costo. Valore già (almeno) raddoppiato. Henrique un affarone di Bigon. Lui la mente e il braccio, ds e coordinatore dell’area scouting. Struttura agile.Tre per un obiettivo: prendere i migliori possibili. Zunino quello che conosce tutti. Micheli e Mantovani gli occhi con la valigia sempre pronta. Henrique il colpo sensazionale coi tempi giusti. Pochi titoloni quand’è arrivato, tanta la resa. E in più ruoli. Centrale di difesa di mestiere, centrocampista in alternativa, esterno destro sorprendente.
Gennaio la finestra del mercato che s’è affacciata sul mondiale. Tre acquisti da Brasile 2014. Henrique è uno. Poi Ghoulam, l’algerino riservato ed educato: 5,5 milioni di corsa, resistenza, applicazione e un sinistro garbato. Fa la fascia. Farà il mondiale. Il sogno ch’era pure di Jorginho. Cinque milioni subito, il resto per riscattarlo tutto. Ha prenotato quelli del 2018 in Russia. Poteva già stare nei dubbi di Prandelli. Questione di passaporti, carte bollate e beghe amministrative. L’azzurro arriverà. Doppio. Pure quello nazionale.
Fonte: Corriere dello Sport
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