L’allegria di Henrique tuttofare. Difficile pensare che si sia divertito a farlo. Ma è confortante pensare che l’abbia fatto e che ieri fosse persino felice di aver giocato in quel ruolo. «Che bella vittoria a Torino, sofferta e importante. Adesso continuiamo così perché vogliamo conquistare il secondo posto». Il brasiliano e lo spirito di servizio: è un difensore, per l’esattezza un centrale. Ma da quando è a Napoli, Benitez lo ha schierato sia a centrocampo (come con il Porto) che in difesa, ma sulla fascia di destra, nei minuti finali contro il Torino. Nel suo ruolo naturale, ha giocato solo contro lo Swansea. E gli azzurri, pur soffrendo, in 180 minuti, hanno incassato soltanto un gol.
Nel mercato di gennaio, Benitez stava cercando più che altro di sistemare la difesa, dopo aver completato la mediana con l’ingaggio di Jorginho e fatto partire Paolo Cannavaro. E il ds Bigon ha scovato nel Palmeiras questo brasiliano di 27 anni che sogna di convincere il ct Scolari a portarlo ai mondiali. Forse non ci riuscirà, ma intanto ha stregato un bel po’ di tifosi azzurri proprio per la sua capacità di adattarsi alle esigenze del momento. Senza pensare a quello che sa fare meglio: ovvero il difensore centrale. Benitez d’altronde lo ha sempre detto: «Questo Henrique risolverà un po’ di problemi».
Così è stato. Non è un caso che ha inserito il brasiliano, e non Jorginho, nella lista aggiornata di Europa League, proprio per la sua adattabilità. Da quando è qui ha giocato sia sulla mediana che in difesa. Con il Porto Benitez si è affidato ai suoi muscoli e al suo fisico per rubar palla ai portoghesi e far ripartite l’azione. Partendo a fari spenti. Risultati non brillanti, per carità: ma Henrique ha capito che questo è l’unico modo per trovare spazio in questo Napoli. Poi, così dire di no a Benitez? Impossibile. Lo guardi e pensi a Campagnaro. Per carità, passo diverso e fisico differente ma la stessa presenza in fase di copertura.
Il brasiliano è un giocatore eclettico. Nel calcio sudamericano hanno un termine per etichettare giocatori con queste caratteristiche: «tuttocampisti». Henrique è uno di questi. Henrique Adriano Buss, forse, è più adatto a un centrocampo a tre ma continua ad allenarsi per riuscire a trovare una collocazione corretta anche nel 4-2-3-1 di Benitez.
Un modulo che, magari, lo penalizzerebbe nella sua propensione difensiva e nelle sue qualità di corsa, che emergono evidenti nei test atletici. Il giovanotto ha polmoni da mezzofondista e doti di recupero da fuoriclasse. D’altronde, Benitez sulle fasce non ha nessuno: e se questo è Reveillere, è assai probabile che Henrique possa di nuovo rivedersi sulla fascia destra. Anche con il Porto.
Fonte: Il Mattino
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro