Uno è un usato già collaudato che torna in Europa dopo due avventure non proprio brillanti; l’altro una promessa che sgomita e che nonostante i 22 anni appena compiuti fa intendere subito che non è venuto a Napoli per fare numero: «Mi ispiro a Evra». Di tutti e due Rafa Benitez parla ovviamente bene, anche se non è che lo spagnolo dia proprio l’impressione di fare i salti mortali. Eppure li ha scelti lui Henrique e Ghoulam, rispettivamente lo straniero numero 20 e quello numero 21 del Napoli formato internazionale. Magari non ha messo i due nomi in cima alla lista degli acquisti, ma c’erano anche i loro nomi nell’elenco consegnato al ds Bigon. Un brasiliano, il quarto della rosa, e un algerino. È un’invasione oceanica, un’immensa sterminata schiera di bandiere che sventolano all’interno dello spogliatoio in rappresentanza di 12 nazioni diverse (Brasile, Spagna, Svizzera, Colombia, Argentina, Macedonia, Belgio, Francia, Slovacchia, Uruguay, Croazia e per l’appunto Algeria). «Voglio vincere lo scudetto con il Napoli e credo che l’impresa sia ancora possibile. Benitez ci ha detto che non dobbiamo mollare», spiega Henrique, o Henrique Buss come continua a chiamarlo Benitez. Ieri ha già fatto rientro a San Paolo perché deve sbrigare le pratiche burocratiche. Tornerà mercoledì. «Lucio (l’ex interista, ndr), mi ha detto di non avere esitazioni e di accettare Napoli perché ne resterò stregato sia dalla squadra che dall’entusiasmo della gente. Conosco i campionati spagnolo e tedesco e credo che la serie A sia allo stesso livello», spiega il brasiliano. Prende il posto di Paolo Cannavaro. E si descrive: «So fare molti ruoli differenti in difesa, ma se devo scegliere preferisco giocare come centrale di sinistra in una difesa a quattro». Non ha rinunciato all’idea di andare ai Mondiali. «Ho lasciato il Palmeiras perché penso che vincendo qui a Napoli ho più chance di convincere Scolari. Con Rafael, Uvini e Jorginho formiamo una colonia fantastica e Uvini è perfetto nelle traduzioni».
Foulazi Ghoulam, il franco-algerino invece è tra i convocati per la trasferta di domani con l’Atalanta. Prende il numero 31. «Sono qui per il blasone del Napoli, è una squadra prestigiosa che ho ammirato in Champions e che ho visto giocare partite splendide con il Borussia Dortmund e con l’Arsenal». Dice di essere pronto a giocare. «L’ho fatto fino a due domeniche fa con il Saint Etienne e quindi mi sento pronto». Chiarisce subito quello che sa fare. «Ho lo stile di un laterale moderno, mi piace difendere ma so soprattutto andare in fondo al campo per mettere al centro la palla. Lo ammetto: mi piace attaccare».
Dopo la campagna acquisti di gennaio il Napoli si trova una rosa con appena 4 italiani (Maggio, Mesto, Insigne e Colombo). Un record assoluto. Basti pensare che domani saranno esattamente 400 partite che il Napoli gioca con almeno uno straniero. L’ultima volta con soltanto italiani in campo è stata Napoli-Torino (2-2) del 25 ottobre 2003 con il solo Cvitanovic che rimase in panchina. Probabilmente, si avvicina il momento in cui andrà in campo il primo Napoli senza neppure uno straniero. La partita si giocò a Campobasso, a porte chiuse.
Fonte: Il Mattino
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