“Mi interessa poco segnare contro la Lazio. A me interessano i punti, voglio che sia il gruppo a vincere. Poi sappiamo che il derby si gioca in un contesto particolare, ma per noi saranno tre punti fondamentali. Andrebbe benissimo anche vincere la partita con un gol di un compagno. Vincere è l’obiettivo di tutti”.
Andrebbe benissimo anche vincere la partita con un gol di un compagno. Vincere è l’obiettivo di tutti”. Gabriel Heinze non ha dubbi: meglio i tre punti nella stracittadina piuttosto che segnare la prima rete con la maglia della Roma. Il difensore giallorosso, intervistato dall’emittente Roma Channel, ha anche sgombrato il campo da tutte quelle voci che in estate lo avevano dato a un passo proprio dai cugini biancocelesti. “Non ho rifiutato la Lazio. Personalmente non ho avuto nessun contatto con loro – la parole del ‘Gringo’ sudamericano -. Nel momento in cui ho capito quanto fosse concreta la possibilità di giocare nella Roma ho deciso di vestire a tutti i costi il giallorosso. Ho sempre voluto solo la Roma”.
LO SPOGLIATOIO – E nella Capitale Heinze sembra essersi già ambientato: “Sto bene, in una città bellissima. Sono fortunato per avere giocato in tanti campionati importanti. L’ultimo sogno che avevo era venire qui, giocare in Italia. Sono felicissimo di stare nella Roma. Mi sto ambientando in questo nuovo calcio e in questo nuovo paese, con nuovi usi e costumi. Il bilancio è positivo”. Anche perchè sembra aver conquistato subito una maglia da titolare nelle gerarchie di Luis Enrique e un ruolo da protagonista nello spogliatoio di Trigoria: “Ma non mi considero un leader, mi piace solo parlare molto. Quello che vedono i tifosi non è altro che il mio modo di essere. Credo sia fondamentale, in un gruppo nuovo come il nostro, conoscersi bene e remare tutti nella stessa direzione. Le individualità possono farti vincere qualche partita, ma per conquistare i titoli è necessario essere uniti”.
L’ESPERIENZA – Heinze d’altronde parla dall’alto dell’esperienza maturata in club come Manchester United e Real Madrid. “Sono cresciuto come persona e come calciatore al Manchester e per questo sarò sempre riconoscente ad Alex Ferguson – ammette -, ma anche a compagni come Roy Keane, Paul Scholes e Ryan Giggs. Anche il Real mi ha dato tantissimo come professionista. È il sogno di tutti giocare per un club del genere ed un onore vestire la maglia della ‘Casa Blanca’”.
IDOLO MARADONA – Tra i nuovi compagni trovati a Roma, poi, impossibile non fare un riferimento al capitano Totti: “Francesco come Giggs? I fatti parlano da soli, sono entrambi bandiere dei rispettivi club. Se vai in giro per il mondo e dici Roma tutti ti diranno ‘Totti e il papa’. Lui è il simbolo, un’icona di questa squadra come Giggs lo è per il Manchester. Per me sono due esempi da ammirare”. Ma il vero idolo di Heinze è e resterà sempre Diego Armando Maradona: “El mas grande de todo. Per me non ci sarà mai nessuno come lui. Ho avuto il privilegio e l’onore di averlo come allenatore (in nazionale)”. Adesso però si ritrova agli ordini di Luis Enrique: “Di lui mi ha colpito la quantità di lavoro che ci sta facendo fare, è impressionante. Ha voglia, idee chiare e fame di vittorie. Stiamo andando nella direzione giusta”.
La Redazione
C.T.
Fonte: Corriere dello Sport
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