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Hamsik:”Non posso dimenticare gli anni passati a Brescia”

Oggi potrà guardare Panagiotis Kone e specchiarsi nelle sue speranze di successo. Quella fame di calcio che gli ha consentito di spiccare il volo prima dei suoi coetanei. Marek Hamsik è per un giorno più giovane del greco del Brescia, da poco approdato alla serie A. È nato il 27 luglio 1987, non ha ancora 24 anni. Eppure Marekiaro è un leader della terza forza del campionato, il Napoli, e un simbolo della nazionale slovacca che nell’ultimo Mondiale ha saputo riscrivere la sua storia, eliminando i campioni uscenti dell’Italia. È l’universale più ambito del calcio europeo: sa fare la differenza da centrocampista e da attaccante. Ed è cresciuto nel Brescia: l’avversario che spera di battere oggi al S. Paolo. All’andata fu decisivo: assist per il gol-partita di Lavezzi. “Dobbiamo vincere – dice Hamsik attraverso il suo sito ufficiale – per dare una soddisfazione alla gente di Napoli. Vogliamo battere il Brescia giocando un buon calcio. Al San Paolo arriva una squadra contro la quale possiamo riscattarci dalle ultime due sconfitte, l’eliminazione con il Villareal e la batosta con il Milan”. Hamsik è freddo e spietato come tutti i vincenti veri. Non è scaramantico (si prende la maglia numero 17) e non guarda in faccia nessuno. A Brescia ha lasciato parte del suo cuore, ma in campo non fa sconti. È così, del resto, che ha saputo imporsi anche all’ombra del Cidneo. Arrivò che era poco più di un bambino, nell’agosto 2004, per soli 60 mila euro. Scoperto nello Slovan Bratislava. Un perfetto sconosciuto dalla cresta perfetta.

Grinta spianata e qualità tecniche evidenti, non poteva passare inosservato e difatti fu notato da Alberto Cavasin, che allenava la prima squadra in lotta per la salvezza in A. Il 20 marzo 2005 l’esordio a Verona, una sconfitta per 3-1 con il Chievo. Poi gli anni di B con una doppia delusione, niente play-off nel 2006 e nel 2007, ma con 10 gol in 65 partite e una gioia: il timbro da assist man nel 3-1 alla Juventus a Mantova. Uno dei tanti appuntamenti con la storia di Hamsik, che prima di farsi ribattezzare Marekiaro si è fatto conoscere dai tifosi del Napoli segnando al S. Paolo con il Brescia un bel gol, nel dicembre 2006. Il gelido slovacco piace a mezza Europa (dal Chelsea al Manchester City, passando per Inter e Juventus) e ora lotta per lo scudetto. “Non vedo l’ora di firmare il rinnovo – assicura -: a Napoli sto benone. E se centriamo la Champions, potrei dipingermi la cresta di azzurro”.

Fonte: Bresciaoggi

 

La Redazione

 

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