Perché è così che si fa davvero la storia. E si lascia una traccia indelebile. Nel tempo, negli almanacchi, nei ricordi di chi c’era e ha vissuto momenti che sembravano, e per ora un po’ lo sono, irripetibili. Vincere è l’obiettivo. O comunque lasciare qualcosa. Che siano immagini o sensazioni, o soprattutto numeri, perché quelli nessuno li può discutere. Freddi solo per definizione. E allora ecco il confronto, azzardato ma possibile. Epoche azzurre lontane eppure paragonabili. Due Napoli messi contro, forzando i sentimenti, imponendo per principio di reprimere emotività e passioni; trascurando, ovvio, anche giudizi tecnici, riflessioni sul calcio che cambia e la crudeltà di schierare qua e là chi aveva la stessa maglia, un solo colore. Il Napoli di Maradona e quello di Cavani e Hamsik vivisezionati al pc. La contabilità non è complicatissima, anche se c’è da aggiornare le cifre, e ricordarsi che adesso si gioca di più e le vittorie sono più pesanti. La gloria eterna di uno scudetto (il secondo) vale più di ogni record, ma questo Napoli può lucidare l’orgoglio, può ostentare quasi la miglior media punti di sempre. L’ultima di campionato per superare gli insuperabili e andare oltre, al di là dei più forti. E’ questa la missione di Mazzarri. Una vittoria a Roma e sarà sorpasso: 2,11 punti di media a gara il bottino di quel Napoli campione d’Italia; 2,10 quella di adesso. Che può però salire, crescere, aumentare a 2,13.
Napoli contro Napoli per una manciata di centesimi, per un pugno di punti che non sono dollari. Anche se poi i soldi c’entrano sempre. Nel 1990 la monetina di Alemao; adesso i 63 milioni di clausola di Cavani. E l’inflazione non c’entra.
Numeri e fatti. E luoghi di gioia. Bologna città della gioia. Un San Paolo sotto le Due Torri. Lì la notte Champions, sempre là, di fatto, la festa scudetto: Baroni, di testa, contro la Lazio certificò solo il sogno. Analogie oltre le sfide, tanto platoniche quanto intriganti. Questo e quel Napoli. Crippa il mediano bomber del passato (4 reti), Dzemaili quello di oggi: quasi il doppio dei gol. Ne servirà però qualcuno ancora. Milan e Juve le alterne rivali, ma è la Roma l’avversaria che può fare la differenza. Quel Napoli, quello campione, pareggiò all’Olimpico 1-1: reti di Comi e Maradona. Questo di Hamsik, Cavani e Pandev, invece, deve vincere. Solo così può scrivere un altro po’ di storia. I latini dicevano che la virtù sta nel mezzo. E avere la media punti più alta di sempre è davvero da virtuosi.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro