Missione tripla: risalire la china con il Siena, centrare la finale e sfatare la maledizione del tenore. Vero Marek Hamsik? Tutto giusto, tutto vero: perché domani il Napoli proverà a ribaltare la situazione della semifinale di Coppa Italia con il Siena e, nel frattempo, anche a recuperare gli uomini d’oro. Dopo Londra, problemi fisici per lo slovacco e per Lavezzi. E domenica a Udine è toccato a Cavani. Occhio e malocchio, allora, nel momento cruciale. E anche la convinzione e la grinta di chi, dopo un po’ di riposo obbligato, si riprenderà il posto dal primo minuto al grido di: “Vogliamo l’Olimpico”.
CHIODO FISSO – Il presente riguarda la preparazione del secondo atto della semifinale, l’anticamera del gran gala di maggio a Roma che Hamsik insegue come un chiodo fisso da tempo immemore: «Con il Siena vogliamo vincere per poi giocarci la finale all’Olimpico». Contro Milan o Juve, non ha importanza. Ciò che conta è esserci, arrivarci, superare quell’ostacolo che nelle stagioni precedenti è sempre stato un po’ troppo alto per gli azzurri. Questa volta, però, Marek è pronto a saltare e poi ancora. E lo ripete puntualmente sin dall’esordio negli ottavi con il Cesena: «Vogliamo la finale». Beh, l’occasione è servita. E luccica come l’oro.
FELICI A META’ – Non sarà facile, è ovvio. Perché il Siena, che parte dal vantaggio di 2-1 conquistato nella prima del Franchi, gioca bene e non ha nulla da perdere. O giù di lì: inutile giocarci intorno, questa volta è il Napoli a dover gestire il peso della responsabilità e della pressione, ma è altrettanto vero che la squadra vista all’opera domenica con l’Udinese, un leone indomabile e in grado di rimontare due gol dopo aver sbagliato un rigore, ha il carattere forgiato nella fucina degli irriducibili. Come Hamsik. Che ringrazia ma proprio non ci sta: in dieci minuti abbiamo recuperato il doppio svantaggio? Però, se guardiamo la partita intera, avremmo anche potuto vincere».
IL RECUPERO – Nel frattempo, Marek ha già vinto. Ha superato gli acciacchi, stringerà i denti, scalderà l’ugola e domani canterà. Ci sarà: lui, capitano della Slovacchia e affamato cronico di vittorie, non si perderebbe la semifinale decisiva neanche con la febbre a 40. «Vogliamo vincere e arrivare a Roma». La strada è unica. Anche Hamsik lo sa.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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