Era ora. Novanta minuti col Chievo, dall’inizio alla fine. Dopo due mezzore (prima Atalanta in Coppa Italia e poi Bologna) ecco un match intero per Marek Hamsik per tornare ad assaporare il pieno l’aroma del campo dopo quasi due mesi vissuti da spettatore. Fascia al braccio, gran vena ma scarsa buona sorte, una cosa che ha però coinvolto tutta la squadra. Coi clivensi a capitalizzare al massimo ed i partenopei a sbracciarsi per trovare una soluzione che pareva lì, a portata di piede, ma che non arrivava mai. E che poi è arrivata solo parzialmente. Non male la prestazione di uno che se n’è stato a guardare per otto partite (fra campionato e Champions) e che per primo s’era meravigliato della cosa: «non mi era mai capitato di saltarne tante». Ma è di certo tornato più carico, anche se questo primo giro di ruota completo non poteva essere del tutto soddisfacente. Mancava ancora il ritmo-partita, come si suol dire.
RAMMARICO – Sempre più profondo per lo slovacco che già dopo l’impatto del Dall’Ara aveva commentato l’occasione persa. Ed è tornato sull’argomento anche dopo il pareggio di sabato, sempre sul suo sito ufficiale. «Dopo Bologna, abbiamo perso altri due punti anche col Chievo. L’obiettivo era chiaramente la vittoria, ma la realtà è stata ben diversa. Vero è che siamo stati sfortunati, che abbiamo colpito diversi pali, ma ciò non può essere una giustificazione. Il Napoli in questa stagione al San Paolo non ha avuto successo, come contro Udinese, Parma e Sassuolo. Ora però dobbiamo reagire. Credo che riusciremo a far bene mercoledì sera contro la Lazio. Vogliamo offrire ai tifosi una bella prestazione e soprattutto una vittoria».
Fonte: Corriere dello Sport
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