L’infortunio, il ritorno in campo, la scelta di vita di essersi legato a lungo al Napoli, la sfida alla Juventus in campionato e la voglia di arrivare fino in fondo in Europa League. Marek Hamsik, il simbolo azzurro del presente e del futuro, parla di tutto in un’intervista esclusiva al Mattino. Dal suo ruolo al nuovo modulo di Benitez, dagli ex Real Madrid, Higuain, Callejon e Albiol, alla Roma di Garcia e all’Inter dell’ex Mazzarri. E dispensa grande ottimismo sulla stagione del Napoli.
A Cagliari l’ultima trasferta, poi il nuovo anno: aspettative, obiettivi e speranze per il 2014?
«Gli obiettivi sono gli stessi di inizio anno: fare bene, vogliamo conquistare qualcosa e lottare per lo scudetto». Lottare per lo scudetto, quindi ritiene che il Napoli potrà giocarsela fino in fondo con la Juventus? «Sicuramente sì, siamo ancora a metà stagione. Siamo un po’ indietro con i punti, però ci aspettano ancora tante partite. E il girone di ritorno sarà più duro per tutti». Come va con l’infortunio al piede? «Va meglio, sto cominciando anche a caricare sul campo».
Che tipo di problema avverte?
«Ho un problema al secondo metatarso, mi sono infortunato lì e ho rischiato la frattura, per fortuna non è successo. Si è formato un edema all’osso e occorreva del tempo, adesso sto sicuramente meglio».
A Cagliari ci sarà?
«No, non penso proprio di potercela fare per sabato».
Ai tifosi dà appuntamento per inizio anno contro la Sampdoria?
«Adesso c’è anche il periodo di Natale per poter recuperare. Sì, spero proprio di esserci contro la Sampdoria, non vedo l’ora di poter rientrare».
Si è legato a lungo alla maglia azzurra, torniamo un attimo sulla sua scelta?
«Ho fatto questa scelta perchè mi piace la città, mi piace la gente di Napoli, mi piace la squadra, mi piace il pubblico. E sono sempre molto contento di stare a Napoli e di giocare nel Napoli: una scelta che mi rende ogni giorno più felice».
Si è legato a lungo perchè vuole scrivere la storia del Napoli?
«Certo, perchè no?».
Scrivere la storia con le vittorie e i trofei?
«Un trofeo lo abbiamo vinto, la coppa Italia nel 2012. Fu una grande gioia, vivemmo tutti quanti una straordinaria emozione. Ecco, vogliamo vincere altri trofei proprio per rivivere momenti belli come quelli».
Dopo un inizio di stagione folgorante ritiene che il suo rendimento sia calato?
«Non si possono segnare due gol a partita: i gol a volte si fanno, altre volte no. Dopo la partita contro la Juve si è parlato per tanto tempo del gol che non riuscii a segnare: capita di sbagliare, una cosa normale. Il rendimento per me non è cambiato, ho continuato a fare in campo le stesse cose di prima».
Come si trova nel ruolo disegnato per lei da Benitez?
«Sono già passati sei mesi dal suo arrivo, mi sono abituato e non ci sono problemi. Mi trovo bene in questo ruolo, nessun problema».
Che differenze ci sono rispetto al passato?
«Inizialmente parto un po’ più avanti, ma il ruolo è quello: gioco sempre trequartista, da mezzapunta».
Cosa le chiede Benitez?
«Devo pensare a fare gol e a fare gli assist. Devo impegnarmi sia nella fase offensiva che in quella difensiva».
Come è il nuovo modulo di gioco?
«Il sistema è diverso: c’è tanto possesso, tanto movimento, tanto pressing per cercare di prendere la palla il prima possibile».
Benitez ha introdotto anche una nuova metodologia di lavoro, usanze diverse.
«Sì, ci sono delle cose un po’ diverse rispetto a quelle abituali del calcio italiano. Noi siamo dei professionisti e seguiamo quello che ci viene detto dall’allenatore. Io mi trovo bene. E comunque tutto alla fine viene sempre giudicato in base ai risultati. E direi che il Napoli sta facendo bene: i risultati ci stanno dando ragione».
Napoli macchina da gol: le piace questo atteggiamento di squadra, questo tipo di calcio sicuramente offensivo?
«Puntiamo sempre a fare un gol in più degli avversari, si va in campo con questa mentalità e stiamo segnando tanti gol. L’importante è farne sempre uno in più degli altri. A me piace, mi trovo bene».
Che impressione le ha fatto Higuain?
«Per Higuain parlano i numeri della carriera e i suoi numeri in questi primi mesi a Napoli: ha segnato già tanti gol e ha fatto già tanti assist. Stiamo parlando di un grande attaccante».
Più forte lui o più forte Cavani?
«Sono tutti e due forti, due giocatori con caratteristiche diverse, tutti e due grandissimi attaccanti».
Anche Callejon sta facendo benissimo: gol e assist, una bella sorpresa lo spagnolo?
«Per me Callejon non rappresenta una sorpresa. Lo conoscevo già, è un attaccante forte e lo sta dimostrando. Sta facendo grandi cose, lo stesso vale per Albiol che ha portato grande sicurezza, come gli altri compagni arrivati dal Real Madrid. E soprattutto sono tutti ragazzi eccezionali che si sono inseriti benissimo nello spogliatoio. La nostra forza è un grande gruppo».
Pali e traverse hanno fermato Insigne in campionato: cosa si sente di dire a Lorenzo?
«Innanzitutto vorrei ricordare che Lorenzo ha segnato due reti in Champions League contro il Borussia Dortmund. Il gol in campionato arriverà presto. In questi casi è meglio non pensarci e così arriva prima: deve solo restare tranquillo».
A proposito di gol, quest’anno come sempre si è prefissato di arrivare in doppia cifra?
«Sì, il mio obiettivo di inizio stagione resta sempre quello. Ora però voglio solo pensare a rientrare in squadra, a tornare a disposizione dell’allenatore, a giocare. Poi ricomincerò a pensare all’obiettivo di arrivare in doppia cifra. Ma dico sempre lo stesso concetto e lo ripeto: la cosa importante non è il rendimento di unico giocatore ma quello della squadra, quello che conta è il Napoli».
Sabato c’è Cagliari-Napoli: che partita sarà, quali insidie nasconde?
«Il Cagliari è sempre un avversario pericoloso, lì in passato per noi sono state sempre partite toste e sicuramente anche stavolta sarà così. Dobbiamo essere pronti a giocare una grande gara per poter fare risultato».
Il Napoli finora ha brillato più in Champions League che in campionato: è d’accordo con questa analisi e secondo lei possiamo parlare di una squadra azzurra più europea?
«In Champions si gioca un calcio diverso rispetto al campionato italiano. In Europa c’è maggiore libertà d’azione perché si pensa di più alla fase offensiva e si giocano partite più aperte. In Italia è diverso, molte squadre contro di noi pensano innanzitutto a difendersi, soprattutto quando vengono al San Paolo. Ma ormai lo sappiamo e siamo preparati a questo tipo di situazione».
Calcio europeo, dopo l’eliminazione in Champions League avete pescato lo Swansea in Europa League: che avversario sarà?
«Lo Swansea è una squadra di Premier League, ben organizzata e sicuramente non sarà un avversario facile per noi. Però siamo favoriti e abbiamo quasi l’obbligo di passare il turno. Poi probabilmente ci toccherà un avversario fortissimo, il Porto, che abbiamo già affrontato in estate. Però adesso è meglio pensare a una partita per volta».
Il Napoli può vincerla l’Europa League?
«Proveremo a vincerla, certo che ci proveremo. Ci sono squadre fortissime ma noi proveremo ad arrivare fino in fondo. Anche se in questo momento dobbiamo pensare al campionato e concentrarci su questo».
Il calcioscommesse, c’è un nuovo filone d’indagini con altri indagati: cosa si sente di dire in questo momento?
«Di questo non voglio parlare».
Lei è tra i giocatori del Napoli vittime delle rapine in città, c’è un’indagine per verificare l’ipotesi che si sia potuto trattare di rapine a scopo punitivo: qual è la sua idea in merito?
«Non ci credo».
Torniamo al campionato: se l’aspettava una Roma così forte?
«Sì, mi aspettavo una Roma così competitiva, perchè la squadra era già forte, sono stati fatti dei cambiamenti ed è arrivato un nuovo allenatore, un tecnico bravo che sta lavorando molto bene. Il rendimento della Roma non mi sorprende».
E come giudica l’Inter del suo ex allenatore Mazzarri?
«Anche l’Inter è una bella squadra che si sta fin qui ben comportando in campionato ed è ai vertici della classifica. Per me lotterà fino all’ultimo per conquistare un posto in Europa tra Champions League ed Europa League».
Ci dia un giudizio sul Milan, una squadra che in passato l’ha cercata?
«Si tratta ormai di una cosa passata: io e la società abbiamo fatto una scelta diversa. E io sono sempre più contento della scelta fatta e di essermi legato a lungo al Napoli».
In campionato la squadra rossonera è lontana dall’alta classifica ma in Champions è l’unica formazione italiana ad essere approdata agli ottavi: che ne pensa?
«Il Milan per me è una squadra forte, con giocatori importanti e in Champions ha sempre brillato. Ma io sono contento di stare a Napoli».
Un’amarezza: con la sua Slovacchia non ce l’ha fatta a raggiungere i Mondiali e sarà una delle stelle assenti in estate in Brasile, quanto le è pesata quest’eliminazione?
«Capita di non riuscire a centrare i Mondiali, non sempre riesci a farlo».
Si rifarà vincendo qualcosa con il Napoli?
«Spero proprio di sì, vincere qualcosa con il Napoli avrebbe per me un grandissimo significato. Potrei rifarmi così dell’esclusione dei Mondiali».
Natale in Slovacchia con la famiglia?
«Sì, Natale in famiglia».
E i suoi figlioletti giocano già a pallone, futuri calciatori?
«Sono ancora troppo piccoli, per ora si divertono»
Fonte: Il Mattino
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