Ospite d’onore negli studi di Marte Sport Live: Marek Hamsik, uno dei simboli della rinascita azzurra dell’era De Laurentiis. Il Campione slovacco, dalla sua discussione con i colleghi Sarnataro e Gifuni non si nasconde per quanto concerne gli obiettivi, sia di squadra che personali. Ecco quanto evidenziato dalla Redazione di IamNaples.it:
“Dove voglio arrivare? Dove vuole arrivare il Napoli: più in alto possibile, dove arrivo io non è importante. Col Solna è stata una vittoria importantissima: qualificarci con una giornata d’anticipo ha voluto dire molto. Cagliari? Dobbiamo essere soddisfatti della gara, in quanto siamo solo a meno due dalla capolista, ma ora dimentichiamoci di tutto e pensiamo solo a lavorare. Cagliari tra le mie prede preferite? Sì, devo ammetterlo, come il Genoa e la Lazio. Il ragazzino delle giovanili che ha preso il mio pantaloncino? Se volesse venirci a vedere lo accoglieremmo a braccia aperte, magari diventa un tifoso del Napoli. Il gol? Anche un pò fortunato, un tiro simile a quello del possibile 3-1 con i rossoneri che però, contro il Milan, non è entrato. Dove voglio arrivare con i gol? Spero di rimanere tanti altri anni per superare molti giocatori storici del Napoli nella classifica marcatori, ma ripeto: questo è secondario, bisogna pensare prima alla squadra. Perché segno di più? Ho qualcosa che mi spinge a segnare, non so dove voglio arrivare, quando segno 10 gol a stagione sono soddisfatto, mi farebbe piacere superare ogni record personale: sta andando bene, ma la stagione è lunga.
Il mio palmarès? Chi non vorrebbe aggiungerci “quella cosa”?! Per ora sono molto contento della Coppa Italia, so che vincere a Napoli è speciale. Tra pallone d’oro e Scudetto cosa scelgo? Lo Scudetto, è logico. I candidati al Pallone d’oro? Messi è un fuoriclasse e mi piace un sacco veder giocare il Barcellona. Occhio anche a Falcao e Drogba, che lo scorso anno hanno segnato gol importantissimi. Quando sarò tra i candidati? Quando vincerò col Napoli. A Napoli ci tengo a lasciare un segno importante: essere nei dieci giocatori con più presenze in maglia azzurra è un onore per me, ma voglio ancora di più. Le parole di Cavani sullo Scudetto? Anch’io ho sempre detto che possiamo giocarcela con tutti, poi a volte i giornalisti strumentalizzano un pò le parole, ma devo essere sincero: siamo a meno due e possiamo lottare. La Champions? E’ faticosa, come anche l’Europa League, giocare di domenica e di mercoledì o giovedì è dispendioso.
La sconfitta dello Juventus Stadium? Spero ci rifaremo. Cos’ha la Juve più di noi? E’ abituata a vincere. Loro sono sempre stati al vertice, noi invece pochi anni fa eravamo in C, poi la Società è riuscita ad arrivare in Europa. Loro hanno esperienza, ma noi abbiamo fame. Gargano? Quando cambiano i giocatori cambia anche qualcos’altro, dato che ogni giocatore ha le sue caratteristiche. Sono andati via due Campioni come Walter e Lavezzi, ma sono arrivati giocatori che stanno dimostrando di poter non far rimpiangere chi se n’è andato come Behrami e Insigne. Se la lotta scudetto è tra Juve e Napoli? Credo ci siano anche Inter, Fiorentina, Lazio e magari anche Roma in lizza. Chi mi piace come giocatore? Marchisio, uno che ha le mie caratteristiche e mi piace molto. Se Gargano dovesse marcarmi contro l’Inter? Ci conosciamo entrambi, sarà una bella sfida: per superarlo devo trovare spazio dietro le sue spalle.
Il mister? In primis lo stimo come persona, nel calcio il gruppo è la prima cosa e lui ha creato un gruppo bellissimo, spero che resti. Sarei dispiaciuto se andasse via. E’ in scadenza di contratto? Questo non influisce sulla nostra tenuta psicologica. Il gol che sogno? Da metà campo. Se da quando se n’è andato Lavezzi rendo meglio? Non penso, credo di aver giocato sempre a questi livelli. Il mio ruolo a Cagliari? Eravamo in emergenza e così sono partito più avanti del solito ma è chiaro che preferisco partire da una posizione più arretrata. Quando vado in campo penso a fare bene e a divertirmi, perché amo il calcio. Se mi sento un leader? No, ma uno dei leader. Il nostro simbolo è la squadra. Sono legatissimo a questa squadra, a questa società e questa Città, amo vivere l’ambiente sotto tutti gli aspetti. Il rapporto con De Laurentiis, è buonissimo.
La mia cresta? Me la faccio sin da bambino, forse meno estrema di ora, ma mi è sempre piaciuta. Mi fa piacere che molti bambini tifosi del Napoli si “ispirino” a me. Cosa chiedo a Babbo Natale? Per la mia famiglia salute e benessere, per il Napoli un bel pò di vittorie. Il tennis? Mi piace ma gioco di meno rispetto a prima: non ho mai tempo. Il mio idolo? Nadal. I miei tatuaggi? Ne ho molti, devo finire il braccio e poi tatuerò anche la schiena. Quelli a cui sono più affezionato sono quelli dedicati ai miei figli. Il numero 17? La mia data di nascita. Mia moglie? Abbiamo due gioie in casa che ci danno una felicità unica e dedichiamo a loro tutto il nostro tempo libero. Come l’ho conosciuta? Avevo circa 12 anni e guardavo le sue partite di pallamano, mi piace da allora. Domenica? Sulla carta sembra facile, ma non lo sarà, invito tutti i tifosi a sostenerci contro il Pescara, come hanno sempre fatto, d’altronde.”
La Redazione
M.P.
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